Il ghiaccio del pesce nel barocco catanese e i turisti guardano

Catania è da sempre una delle mete più ambite dai turisti, sia a livello nazionale che internazionale. La città dell’Elefante riesce ad attrarre ogni anno, a mo’ di calamita, migliaia di persone da tutte le parti del mondo.

C’è chi giunge per poter assaggiare del buon cibo, chi per visitare la maestosa mamma Etna, o chi, appassionato di storia, arte ed architettura, non si lascia sfuggire l’opportunità di emozionarsi dinanzi ai capolavori che solo il centro storico etneo può vantare.

Ecco, a proposito di ciò, si dovrebbe assolutamente e categoricamente evitare quanto si è visto e si sta vedendo ad esempio in via Crociferi. Già, perché osservare le strade e i marciapiedi ridotti in uno stato pietoso, di certo non fa fare bella figura agli occhi dei turisti, annullando parzialmente l’immenso patrimonio di cui si è detto sopra.

È inaccettabile che, proprio in una delle zone più importanti di Catania, si possa palesare del ghiaccio puzzolente di pesce scaricato nei pressi di un tombino da un pescivendolo o da un locale qualsiasi, infischiandosene letteralmente del danno ecologico e d’immagine inflitto con un gesto simile all’intera comunità.

Urgono provvedimenti, senz’altro, da parte delle autorità competenti. Allo stesso tempo, però, c’è bisogno di crescere come collettività. Perché Catania possiede un’infinita ricchezza, ma occorre difenderla con i propri comportamenti giorno dopo giorno.

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