La vicenda del piccolo Angelo (nome di fantasia) costituisce una storia di innovazione medico-sanitaria ma, anche, di speranza.
Il bimbo, di soli 3 mesi, è stato sottoposto a un delicato intervento di chirurgia maxillo facciale. Eseguito, per la prima volta in Sicilia al “G.Rodolico-San Marco” di Catania. Il piccolo Angelo è nato con una grave malformazione alla mandibola. Una complicata forma della “Sindrome di Pierre Robin”. E’ una patologia che può manifestarsi su diversi gradi di serietà. In questo caso, si tratta di una “schisi-palato” e una mandibola molto piccola che costringevano la lingua ad una caduta indietro con il conseguente rischio di soffocamento del piccolo.
Trasferito già a pochi giorni dalla nascita nell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale del San Marco, il neonato è stato sottoposto a una serie di prime manovre. Le tecniche non hanno, purtroppo, sortito gli effetti sperati. E’ stato necessario procedere con la soluzione chirurgica. La prima di questo tipo eseguita in un paziente così piccolo.
Si è trattato di una “distrazione osteogenetica”: l’allungamento progressivo della mandibola con l’ausilio di distrattori applicati sia all’interno che all’esterno. E’ una tecnica utilizzata frequentemente in ortopedia.
Un intervento molto complesso, quello sul piccolo, che è riuscito brillantemente grazie all’esperienza del chirurgo maxillo facciale, Alberto Bianchi. E’ stato trai primi italiani a operare con questa tecnica. Prezioso l’intervento di un’équipe multidisciplinare di grande professionalità da lui guidata. “Abbiamo fatto arrivare dalla Germania i distrattori personalizzati e fatti su misura” afferma.
Il piccolo paziente è stato, finalmente, estubato da qualche giorno. Ha cominciato la fisioterapia per la deglutizione e, con grande determinazione, ha cominciato a bere il latte dalla mamma.
Angelo è tornato a casa dalla mamma Paola e dal Papà Alfio che si sono affidati con speranza al personale medico, dopo mesi di grandi difficoltà e apprensione.
