Incidente sulla 514 Ragusa -Catania, muoiono marito e moglie

La strada statale 514, che collega Ragusa a Catania, teatro di un tragico incidente avvenuto nella giornata di martedì 8 marzo.
Le vittime sono Rosa Nobile e Giovanni Azzara, marito e moglie.
Uno scontro tra due auto si è verificato in contrada Coffa, a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa.
I due coniugi sono morti a distanza di poche ore l’uno dall’altra.

Il tratto di autostrada dove si è verificato il tragico incidente
Il tratto di autostrada dove si è verificato il tragico incidente

LA DINAMICA

Le cause dell’incidente non sono ancora chiare.
Il violento impatto si è verificato nel pomeriggio tra una Dacia Sandero, della quale era alla guida Rosa Nobile, e una Volkswagen Tiguan in prossimità del distributore Lukoil, al chilometro 12+300.
Ad avere la peggio è stata la conducente della prima: la donna è deceduta, malgrado le cure immediate.
Tempestivo l’intervento dell’elisoccorso, richiesto dal personale del 118, sul quale il consorte è stato trasportato all’Ospedale “Cannizzaro” di Catania.
Neppure per lui, purtroppo, vi è stato nulla da fare: l’uomo è morto senza avere ripreso conoscenza.

SFIORATA UN’ULTERIORE TRAGEDIA

L’area è stata messa in sicurezza dai Vigili del Fuoco: il loro intervento ha evitato il peggio, poichè la Dacia ha un impianto a G.P.L. che, fortunatamente, non è scoppiato durante il violento impatto.
Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri.
Il traffico veicolare sulla 514 è stato bloccato e deviato verso altre direzioni alternative.

IL CORDOGLIO DEGLI EX COLLEGHI

Giovanni Azzara era un dirigente in pensione della Mondial Granit, azienda per la lavorazione del marmo tra le più grandi in Europa.
Anche il figlio della coppia vi lavora, in qualità di dirigente.
La tragedia ha generato sgomento tra i lavoratori della ditta.
“Siamo sconvolti – commenta il presidente della Mondial Granit Giovanni Damigella – ci lascia un dirigente che ha dato tanto all’azienda”.
“Un grande lavoratore – sottolinea – e un amico sincero”.
“Siamo vicini al figlio – conclude – che oggi vive una grande tragedia”.

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