Sull’isola di Lipari gli abitanti erano soliti posizionare una zucca fuori casa per un motivo molto inquietante: ecco cosa si narrava e si dice ancora oggi
La Sicilia è un viaggio nell’anima, un posto unico al mondo tutto da scoprire e servirebbero anni e anni di vacanze per riuscirci andando abbastanza in profondità. Basta vedere quanti luoghi appetibili ci sono sul territorio siculo, tutto praticamente considerando che anche gli stessi piccoli borghi sono unici e affascinanti oltre alle grandi città come Catania note in tutte il mondo. Per non parlare poi delle altre isole sparse attorno a quella madre, come le Isole Eolie per esempio.
Lipari, da questo punto di vista, è un luogo che merita sicuramente di essere vista almeno una vola nella vita. Un posto che, come tutta la Sicilia, presenta anche una buona dose di scaramanzia e folklore con atteggiamento unici al mondo. Su quest’isola, infatti, potreste vedere per esempio tutte le case con una zucca all’esterno delle abitazioni. Un fatto assolutamente caratteristico, non consueto, e che non dipende strettamente dalla passione per tale prodotto o per una sua enorme coltivazione.
E’ in particolare nella suggestiva frazione di Quattropani che potreste riscontrare questo fenomeno. Il tutto è dovuto da una tradizione unica, dove le zucche secche si trasformano in guardiani protettivi contro le misteriose “mahare”, streghe temute e rispettate nella cultura locale. Questa pratica, radicata nella cultura degli abitanti del posto, aggiunge un tocco di magia alle strade tranquille del villaggio.
Secondo gli antici racconti, posizionare questo frutto davanti all’abitazione garantiva protezione. Le “Mahare Arcudare”, conosciute anche come le streghe di Alicudi, erano vestite di nero e capaci di trasformarsi in animali. Il racconto vorrebbe che si tratti in particolare di tre donne misteriose che solcano i mari, influenzano la sorte dei pescatori, e ritornano sulla terra ferma con il tramonto. Ancora oggi molti abitanti di Alicudi raccontano degli avvistamenti avvenuti in passato.
Queste entità si manifesterebbero al calar del sole sulle spiagge circostanti l’isola, dedicandosi alla preparazione di pozioni che consentono loro di assumere le sembianze di animali e di librarsi in volo verso le terre limitrofe. Una suggestione che sarebbe partita esattamente nel lontano 1902, quando ci fu una potente carestia anche di materie prime. La popolazione insulare, data la necessità, accettò approvvigionamenti di “segale cornuta”, contaminata però da un fungo dalle potenti proprietà allucinogene che avrebbe comportato a queste visioni di massa. Una teoria però che non ha convinto tutti gli abitanti dell’isola, specialmente gli anziani.
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