La leggenda di don Arcaloro Scamacca: così si è salvato dal terremoto

A Catania si tramanda una curiosa leggenda, collegata al terribile terremoto del 1693: la leggenda di Don Arcaloro Scamacca.

Chiesa nel cuore di Catania
Chiesa nel cuore di Catania (Catanialive24.it)

Da secoli, a Catania e dintorni si tramanda la leggenda del barone catanese Don Arcaloro Scamacca, vissuto nel 1600, e in qualche modo connessa con il terribile maremoto che si abbatté sulla costa siciliana nel 1693, creando uno spaventoso tsunami. Tra il 9 gennaio e l’11 gennaio, ricorre appunto il periodo in cui Catania fu sconvolta da due terribili scosse di terremoto.

Non un terremoto qualsiasi, ma il più terribile che l’Italia abbia avuto nell’ultimo millennio. La scossa dell’11 gennaio, alle ore 21:00 circa (che oggi sarebbero le 17:00), fu quella peggiore. Secondo una statistica redatta all’epoca, nel 1693, le vittime furono oltre 54 mila. Tutti i paesi lungo la costa furono spazzati via in un colpo.

La leggenda del barone Don Arcaloro Scamacca e il terremoto di Catania del 1693

Panorama della costa siciliana
Panorama della costa siciliana (Catanialive24.it)

Secondo le ricostruzioni storiche, lo tsunami si estese da Messina a Marina di Ragusa, percorrendo circa 300 km di coste, divorando terreni e spazzando via le cittadine affacciate sul mare. Le onde furono talmente potenti che arrivarono a lambire persino l’isola di Malta. La città di Augusta, all’epoca uno dei maggiori porti del Mediterraneo, subì gravissime conseguenze.

La città di Catania fu lambita fino alle mura, con onde violentissime che sommersero tutto per almeno 15 minuti. In un solo quarto d’ora, furono distrutte centinaia di barche e navi, trascinate dalle acque e sbattute contro il molo. Anche le fattorie ebbero brutte conseguenze, visto che furono inondate per giorni. Ma cosa c’entra la leggenda del barone con questo fatto storico?

Quando storia e leggenda si uniscono

Da quanto si tramanda da oltre tre secoli, la mattina del 10 gennaio, il giorno prima prima del maremoto, una maga si recò al castello del barone di Catania Don Arcaloro Scamacca. La donna avvertì il nobile che lui e la sua città erano in pericolo. Don Arcaloro, ospitò la maga, per sapere tutto sull’imminente tragedia e lei raccontò il sogno fatto la notte precedente.

Nel sogno, la donna aveva visto Sant’Agata, protettrice di Catania, la quale l’aveva avvertita di avvisare tutti i catanesi del disastro. E così, la maga aveva fatto visita al barone, consigliando di andarsene dal castello e di avvertire tutti i cittadini, poiché “domani a Catania si ballerà senza musica”. Il nobile era subito partito per la sua casa di campagna, mettendosi al sicuro.

Prima di partire, però, aveva dato ordine di avvertire tutti i cittadini, consigliando di mettersi al riparo. Il giorno seguente si verificò il terremoto, che distrusse Catania e la costa siciliana. Tuttavia, nonostante la violenza dell’evento sismico, le vittime furono abbastanza contenute. Sarebbe potuto andare molto peggio, se la maga non avessero dato l’allarme.

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