La leggenda siciliana di Colapesce: chi era e perché era chiamato così

La Sicilia è una terra ricca di leggende e miti, una delle più note e curiose è quella di Colapesce. Scopriamola meglio.

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La leggenda di Colapesce (CataniaLive24.it)

 

La leggenda siciliana di Colapesce è tra le storie più antiche e suggestive della regione. Le origini risalgono al XII secolo o almeno è intorno all’anno Millecento che cominciano a comparire i primi riscontri letterari.

Si tratta, in sintesi, della storia di Nicola detto Cola, figlio di un semplice pescatore che viveva a Messina; un ragazzo amante del mare tanto da passare le giornate a nuotare e da qui il suo soprannome Colapesce appunto.

Trattandosi poi di un racconto popolare, come molte storie simili anche quella di Colapesce conosce più versioni, nella Sicilia stessa tanto da essere trascritta e rielaborata da Italo Calvino, ma le gesta di Nicola sono conosciute anche a Napoli dove però prende il nome di Pesce Nicolò.

Colapesce, il ragazzo che regge la Sicilia

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Colapesce l’interpretazione di Renato Gattuso (CataniaLive24.it)

 

Nella versione messinese, che è quella più conosciuta e apprezzata, il giovane Colapesce viene sfidato dall’imperatore Federico II secondo che, incuriosito dalla sua capacità di nuotare anche in profondità, lo sfida a cercare degli oggetti.

Ad ogni sfida l’Imperatore aumenta la difficoltà, ma Colapesce riemerge sempre fino a quando non gli viene chiesto di cercare la stessa corona di Federico secondo. In quell’occasione nuotando verso il buoi del mare, Colapesce nota le 3 colonne che secondo la leggenda sorreggono l’isola; una di queste però era quasi del tutto distrutta e Colapesce, preoccupato per le sorti della sua terra, decide di sostituirsi ad essa. Così facendo il giovane inizia a sorreggere la terra amata senza più tornare in superficie lasciando nella disperazione la famiglia.

Secondo la tradizione Colapesce è ancora lì a sorreggere la Sicilia e riemerge ogni 100 anni solo per rivedere la sua amata terra.

Nella variante catanese, invece, il motivo per cui la colonna è distrutta è dovuta dal fuoco che si trova sotto la città. Quello stesso fuoco che ancora fuoriesce dall’Etna che sovrasta la città.

In ogni caso, indipendentemente da quale versione si decide di credere, c’è una cosa che accomuna le due varianti ovvero che i tremolii, terremoti che di tanto in tanto colpiscono la zona del catanese e del messinese sono dovute proprio a Colapesce che cambia spalla nell’intento di mantenere al meglio la sua Sicilia.

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