La Polizia spiega internet ai bambini

La Polizia Postale, in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti che si celebra il 5 ottobre e in concomitanza della Festa dei Nonni, ha organizzato workshop sul tema della sicurezza online nelle scuole elementari sul territorio nazionale. 

Gli Operatori della Polizia Postale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Sicilia Orientale di Catania e delle dipendenti Sezioni Polizia Postale e delle Comunicazioni di Messina, Ragusa e Siracusa distribuiranno agli studenti delle scuole elementari, che insistono nelle province, il libro “Interland: avventure digitali – in viaggio col nonno alla scoperta del Web”, realizzato dalla Polizia di Stato in collaborazione con Google ed altri partner, dedicato ai bambini e alle loro famiglie per aiutarli nella navigazione sul web. 

Il volume, dedicato ai bambini e alle loro famiglie per aiutarli ad affrontare insieme i temi della sicurezza del web, edito da Gribaudo, è stato realizzato dalla Polizia Postale in collaborazione con Google e sarà distribuito gratuitamente anche dalla casa editrice Feltrinelli.

LE SCUOLE COINVOLTE

Le Scuole che riceveranno complessivamente 500 copie cartacee del libro saranno per la città di Catania: l’Istituto Comprensivo “Livio Tempesta”, l’Istituto Comprensivo “A. Diaz – A. Manzoni”, l’Istituto Comprensivo “Sauro – Giovanni XXIII” ed il Circolo Didattico “M. Rapisardi”; per Messina: l’Istituto Comprensivo “Mazzini” e l’Istituto Comprensivo “G. Leopardi”; per Ragusa: l’Istituto Comprensivo “F. Crispi” e l’Istituto Comprensivo “Vann’Antò”; per Siracusa: il 14° Istituto Comprensivo “Karol Wojtyla” ed il XV Istituto Comprensivo “Paolo Orsi”.

Per l’occasione, la Polizia Postale incontrerà i bambini dell’Istituto Comprensivo “Livio Tempesta” di Catania dove al centro del dibattito, il dialogo intergenerazionale sui temi del digitale e l’aiuto reciproco tra nonni e “nativi digitali” per sviluppare le competenze fondamentali per vivere online e in rete con consapevolezza. Lo stesso dibattito sarà affrontato al momento della consegna dei libri, dagli specialisti della Polizia Postale, presso l’Istituto Comprensivo “Vann’Antò”, plesso Ecce Homo, di Ragusa, il 14° Istituto Comprensivo “Karol Wojtyla” di Siracusa e nelle settimane successive con altre scuole.

IL LIBRO

I protagonisti del libro sono nonno Agenore e i suoi due nipotini, Davide e Matilde, che, in occasione del compleanno del nonno, compiono un viaggio attraverso i “quattro Regni di Interland”, alla ricerca di un regalo nascosto. 

Nel corso del viaggio, i protagonisti dovranno affrontare alcune sfide – haters, phishing, incidenti legati alla privacy online, etc., le stesse che tutti noi affrontiamo ogni giorno sul Web – con insegnamenti e consigli.

L’OBIETTIVO

L’obiettivo delle attività è insegnare ai bambini, sempre più precoci nell’utilizzo dei device, che nel periodo dell’emergenza Covid-19 sono stati sempre più esposti in solitudine sulla rete internet e vittime di reato, a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri.

La formazione sui temi della sicurezza e dell’uso responsabile della rete è un impegno quotidiano della Polizia di Stato e la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione è assolutamente determinante. 

A tal proposito, il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Sicilia Orientale di Catania ha realizzato, nel corso dell’anno scolastico 2020-2021, 92 interventi formativi ed incontrato, in presenza o in videoconferenza, più di 16.000 utenti tra studenti, docenti e genitori degli Istituti Scolastici di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa.

RAPPORTO GIOVANI E SICUREZZA ONLINE

Un impegno avvalorato anche dai dati sul rapporto tra giovanissimi e sicurezza online: l’avvento della pandemia ha di fatto bruciato le tappe di una progressione della diffusione dell’uso delle nuove tecnologie in fasce di età sempre più precoci: per riempire i lunghissimi pomeriggi chiusi in casa, per compensare la mancanza di contatti con i coetanei e i familiari, sono numerosissimi i bambini che hanno acquisito, in pochi mesi, una dimestichezza maggiore all’uso di tablet e smartphone, in un’età in cui, in passato, la bicicletta e la palla erano le principali fonti di attrazione.

I bambini più piccoli che approcciano la rete sono attratti dai giochi online, si muovono sui socialnetwork ma rivelano la loro forte fragilità per inesperienza, per immaturità cognitiva ed emotiva, e per una profonda suggestionabilità che li espone, inevitabilmente, al rischio di essere vittime di cyberbullismo e ancor più di adescamento online.

LE PREOCCUPAZIONI

Emerge che molti dei genitori si sono detti preoccupati della sicurezza online dei propri figli, e due su quattro hanno dichiarato di aver preso precauzioni per proteggerli. 

Le misure più utilizzate dai genitori sono state le limitazioni all’accesso ad alcuni siti web e alle informazioni che postano su di loro sui propri social network, insieme a quelle che i loro figli possono condividere con le loro cerchie di amici online.

Inoltre, molti dei genitori italiani hanno dichiarato episodi di cybercrime subiti dai figli, i più frequenti dei quali sono stati il download di un virus sul loro PC o su quello della famiglia, risposte a e-mail di phishing, episodi di smishing (SMS) e violazioni dei profili social.

In questo contesto, le maggiori preoccupazioni dei genitori riguardano il timore che i propri figli possano dare troppe informazioni a sconosciuti, la paura che possano essere convinti con l’inganno a incontrare malintenzionati e che potrebbero subire atti di bullismo oppure molestie. 

Iniziative come la giornata mondiale dedicata agli insegnanti, ormai celebrata in tutto il mondo, sono di grande importanza perché aiutano a portare la sicurezza della rete all’attenzione di un grande numero di utenti, soprattutto adulti, che sono oggi nel nostro paese quelli meno consapevoli dell’importanza di educare i minori a un uso sicuro, consapevole e responsabile del web.

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