In occasione dell’arrivo della reliquia del Beato Pino Puglisi a Catania, ripercorriamo la vita del sacerdote ucciso dalla mafia.
La reliquia del Beato Pino Puglisi sarà esposta a Catania in piazza Duomo dalle 19:30 di mercoledì 10 gennaio. Sarà accolta dall’arcivescovo di Catania e varie associazioni, portata dall’arcivescovo di Palermo: si fermerà in città fino alla festa di Sant’Agata, patrona del capoluogo etneo, prevista dal 3 al 5 febbraio prossimo. Lo rende noto un comunicato dell’Ufficio Diocesano per le comunicazioni sociali di Palermo.
Monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, in un messaggio ha sottolineato l’importanza dell’impegno di tutti nella lotta contro il male, come fece il Beato Puglisi nella battaglia antimafia che gli costò la vita, e a sostenere i più deboli. Le cerimonie si potranno seguire sul canale Youtube della diocesi di Catania.
Chi era il Beato Pino Puglisi: la sua lotta alla mafia gli costò la vita
Si tratta di un momento importante non solo per il mondo religioso, ma per l’intera società civile, nel ricordo di questo grande Uomo di Fede, che il 15 settembre 1993 venne ucciso da Cosa Nostra, proprio nel giorno del suo 56esimo compleanno. Nato nel 1937 nel quartiere Brancaccio di Palermo, figlio di un calzolaio e di una sarta, don Pino Puglisi è diventato sacerdote il 2 luglio 1960.
A partire dagli anni Settanta, quando divenne parroco a Godrano, non ha mai fatto mancare il suo impegno contro la mafia, che è stato soprattutto un impegno di evangelizzazione e riconciliazione. Nel 1990, fu nominato parroco della chiesa di San Gaetano, nel quartiere dove era nato. Qui prese sotto la sua protezione numerosi ragazzi che altrimenti sarebbero stati coinvolti nella criminalità organizzata.
Una scelta che lo rese un nemico dei boss mafiosi in una fase particolarmente cruenta della mafia siciliana: siamo nel periodo delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, ma anche della morte di Salvo Lima, il politico democristiano accusato post mortem da molti pentiti e anche da diverse relazioni parlamentari di essere un vero e proprio referente del sistema mafioso.
Come già sottolineato, il 15 settembre 1993, don Pino Puglisi venne ucciso davanti al portone di casa a Brancaccio. Per il suo omicidio sono stati condannati sia gli esecutori, in particolare Salvatore Grigoli e Gaspare Spatuzza, entrambi successivamente collaboratori di giustizia, che i mandanti, ossia i capimafia Filippo e Giuseppe Graviano.
La figura di don Pino Puglisi, proclamato Beato il 25 maggio 2013, è stata ampiamente commemorata e riconosciuta come simbolo di lotta contro la mafia, non solo dalla Chiesa Cattolica, ma anche dal mondo laico, in particolare da Libera, un’associazione contro le mafie che lo ricorda come martire del potere mafioso ogni anno il 21 marzo. La sua vita è celebrata da film, fiction, teatro e brani musicali.