La senatrice catanese di Forza Italia Urania Papatheu è stata premiata ad Atene per il suo impegno filoellenistico nel Mondo. Valori che vedono l’Italia, e in particolare la Sicilia, legate da sempre alla Grecia.
“È un grande piacere e un onore per me essere oggi qui con voi, in Grecia ad Atene. Sono greca da parte di padre e italiana da parte di madre e sono cresciuta in Sicilia abbracciando entrambe le culture. Parliamo di due Paesi e di due Popoli che hanno molto in comune e condividono valori basati sulla Grecia Classica. Ho da sempre considerato come una missione principale quella di sostenere la cultura greca in Sicilia, come testimonia la richiesta di contributi a favore della “Fondazione Magna Grecia”. Allo stesso tempo- continua la senatrice etnea- ho intrapreso azioni per la promozione delle chiese greche e della cultura bizantina. Valori comuni che spesso hanno portato i nostri popoli a schierarsi l’uno affianco all’altro”.
La premiazione è stata celebrata a pochi giorni dalla presentazione al Senato, da parte del gruppo di Forza Italia a prima firma Urania Papatheu, del disegno di legge che mira a salvaguardare e a valorizzare l’antica area della Magna Grecia con il suo immenso patrimonio culturale, linguistico, storico, archeologico, museale e turistico.
Tra gli scopi del “ddl Papatheu” c’è anche il finanziamento di attività e interventi che mirano al recupero, alla promozione, alla valorizzazione e alla divulgazione della cultura, materiale e immateriale, dell’aerea denominata Magna Grecia. “A nome di tutti i filelleni italiani e della cultura comune tra Grecia e Italia accetto oggi con onore la medaglia di Lord Byron. Vi assicuro che continuerò il mio lavoro con la stessa dedizione e la stessa passione che oggi ci portano a perseguire i nobili obiettivi comuni dei nostri due Popoli- ha concluso la parlamentare azzurra- e perché come si dice ” una faccia una razza” Dedico questa medaglia a mio padre Lucas , ringrazio il Presidente del museo Philoellenismo dr. Costantino Velentzas e voi tutti per essere qui presenti”.