Acireale è una perla del Mediterraneo sulla osta orientale della Sicilia: perché la città si chiama così? Le origini sono leggendarie
La riserva naturale orientata La Timpa, il carnevale, le bellezze paesaggistiche e architettoniche di stile barocche, la costa formata con la pietra lavica del sovrastante Etna e tanti piccoli bei borghi marinari come Capo Mulini, Santa Caterina, Santa Maria la Scala, Santa Tecla, Stazzo e Pozzillo. Acireale, a Nord di Catania, è un gioiellino siciliano. In questi giorni di festa tanti occhi puntati sul presepe settecentesco collocato nella caratteristica chiesetta di Santa Maria della Neve: una grotta a scorrimento lavico con trentacinque figure umane a grandezza naturale e otto quelle animali di legno con teste di cera, l’opera sarà oggetto di restauro grazie all’intesa raggiunta tra Regione, Sovrintendenza Beni Culturali e Diocesi di Acireale, per una spesa di 115mila euro.
Questa è solo una delle tante magnificenze del territorio, vanto per i residenti (circa 50mila) e punto di visita per i turisti. Come ogni città antica e caratteristica del Sud Italia, anche Acireale ha origini leggendarie, affondando le sue origini tra leggende tramandate e creazioni della letteratura umana.
Il nome della città deriva dalla mitologia greca. Riferiscono i poeti Virgilio e Ovidio che la genesi viene dal personaggio Aci, un pastore che si innamorò della ninfa Galatea che però era desiderata anche dal più noto ciclope Polifemo: il gigante, per eliminare il rivale in amore, lo schiacciò con un masso. Dal sangue nacque un fiume chiamato che i greci chiamavano Akis. Prima ancora lo stesso territorio era chiamato Xiphonia, città scomparsa che prese parte anche alle Guerre Puniche.
Così per tutti i territori del mondo sottoposti a dominazione straniera, anche Acireale ha avuto vari nomi: con i bizantini era Jachium, Al Yag con gli arabi e Jaci con gli spagnoli. Il territorio attuale è grossomodo lo stesso stabilito nel XIV secolo presso il castello di Aci, oggi Aci Castello, con il nome di Aquilia Vetere prima e Aquilia Nuova successivamente. Secondo la tradizione fu il sovrano di Spagna Filippo IV nel 1642 ad attribuire il nome di Acireale.
Nei prossimi quaranta giorni la città sarà protagonista di due grandi eventi tipici: la festa di San Sebastiano, che si tiene il 20 gennaio, con la classica processione della statua del santo in giro per la città, e il Carnevale, che quest’anno cade il 13 febbraio, carri allegorici come strumenti di sfida tra gli organizzatori a chi realizza il più bello.
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