Sono ben quattro le incredibili leggende di cui è possibile venire a conoscenza su piazza Università a Catania: ma di cosa si tratta?
Quando parliamo di Catania, facciamo riferimento a una città ricca di cultura, di storia e soprattutto di magia: proprio per questo motivo, oggi abbiamo deciso di scoprire insieme a voi quelle che sono ben quattro leggende molto importanti e soprattutto note che la riguardano.
Non conoscerle è infatti impossibile, soprattutto se ad esempio state progettando un possibile viaggio alla scoperta di questa bellissima città. Ecco, dunque, quali sono le quattro, imperdibili leggende e cosa bisogna sapere.
La prima leggenda che senza dubbio non potremo fare a meno di trovare molto curiosa e soprattutto interessante per conoscere al meglio la città e la storia di Catania è quella di Gammazita. Questa narra di una giovane donna che era conosciuta da tutti come bella e virtuosa, fino a quando un giovane soldato si innamorò perdutamente di lei senza però essere ricambiato. Egli divenne talmente ossessionato dalla giovane Gammazita da diventare un vero e proprio stalker ossessionato, portando la giovane spesso alla fuga e infine al suicidio proprio nei pressi del pozzo.
Un’altra leggenda che potrebbe attirare la vostra curiosità è invece quella dei Fratelli PII. Stiamo parlando di Anfinomo e Anapia, che sono arrivati con le loro gesta fino a noi per un intento molto specifico. Ovvero quello di tentare disperatamente di salvare i propri genitori dalla devastante e spaventosa eruzione dell’Etna, arrivando persino a caricarseli in spalla fino a essere travolti dalle fiamme. Secondo questa storia, i quattro sono poi stati salvati dagli dei.
Eccoci arrivati alle ultime due incredibili leggende che proprio non potete non conoscere su Catania. Stiamo parlando, innanzitutto, della cosiddetta di Colapesce, ovvero Nicola il pesce. Egli era un giovane dotato di una particolare dote, ovvero la capacità di riuscire a rimanere per tanto tempo sott’acqua fino a quando non conobbe Federico II in persona, ammaliato da questa sua capacità. Venne così invitato alla coppa d’oro e poi alla corona, e infine a immergersi in Sicilia scoprendo così l’esistenza di ben tre colonne su cui poggiava l’Isola.
Una di queste, si narra, era incrinata e per provarlo Nicola portò con se delle lenticchie. Se queste fossero emerse, allora voleva dire che egli era morto: così come successe, ma secondo la leggende in realtà è ancora sott’acqua a regge la colonna incrinata. Infine, per quanto riguarda l’ultima, abbia la leggenda del paladino Uzeta a Catania. Inventata nei primi del Novecento, narra di un ragazzo molto umile che divenne Cavaliere e riuscì persino a sconfitto dei giganti, gli Ursini fino a ottenere la mano della figlia del re Federico II.
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