L’Etna oscura Catania: chiuso spazio aereo

La società di gestione dell’aeroporto di Catania comunica che, a causa dell’attività eruttiva dell’Etna lo spazio aereo è al momento inibito al traffico. Nessun volo, quindi, potrà atterrare o decollare.

Per info sui voli dirottati o cancellati si prega di rivolgersi alle compagnie aeree o verificare la situazione in tempo reale sul sito dell’Aeroporto www.aeroporto.catania.it.

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Etna di nuovo in eruzione

L’Etna torna a farsi sentire.

Il vulcano, infatti, è attivo dalle prime ore del mattino di oggi, lunedì 21 febbraio.

Secondo quanto comunicato dall’INGV, è iniziata un’attività di tipo stromboliana al cratere Sud-Est dell’Etna, che sta andando sempre più a intensificarsi negli ultimi minuti.

“L’ampiezza media del tremore vulcanico a partire dalle 9 circa (ora locale) è in graduale incremento pur mantenendosi attualmente sul livello medio – comunica l’INGV – Le sorgenti del tremore sono localizzate al di sotto del cratere di Sud-Est, intorno ai 2.800-2.900 metri sopra il livello del mare. L’attività infrasonica risulta bassa e localizzata in prossimità del Cratere Bocca Nuova. Le reti GNSS e clinometrica di monitoraggio delle deformazioni non mostrano variazioni significative”.

Il comunicato dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che:

“A partire dalle 11:10 GMT le immagini delle telecamere di sorveglianza dell’INGV-OE mostrano un trabocco lavico dal Cratere di Sud Est che si propaga verso SW.
La nube vulcanica ha raggiunto inoltre un’altezza di almeno 11 km sul livello del mare.
L’ampiezza media del tremore vulcanico si attesta ancora su livelli molto alti. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico risulta localizzato nell’area del Cratere di Sud Est ad una elevazione di circa 2900-3000 m al di sopra del livello medio del mare. Si osserva un incremento della frequenza di accadimento e dell’ampiezza degli eventi infrasonici che risultano localizzati in corrispondenza del Cratere di Sud Est.
Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo mostrano variazioni sui segnali di tilt delle stazioni sommitali con un massimo di circa 2.5 microrad alla stazione di Cratere del Piano”


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