L’inquietante verità sui microfoni degli smartphone: cosa emerge

Arrivano risposte ai dubbi che da quando esistono gli smartphone affliggono gli utenti dei dispositivi: alcune società di marketing ammettono la verità sui microfoni.

microfono smartphone
Smartphone (catanialive24.it)

In tantissimi lo hanno sospettato e temuto. I microfoni degli smartphone non sono innocui come possono apparire. Non a caso, le coincidenze del veder comparire online pubblicità legate a conversazioni di cui si stava  discutendo pochi giorni prima sono veramente troppe.

Ormai lo smartphone è parte integrante della quotidianità di una persona, a tal punto che un’improvvisa separazione arriva a generare un sentimento di ansia e smarrimento. Ma proprio in virtù del fatto che il cellulare sia uno strumento onnipresente e spesso resta al fianco di una persona o tra le sue mani, è diventato anche una potentissima arma di marketing. È a tutti gli effetti un suggeritore, un portavoce dei desideri e dei bisogni della persona che lo possiede. Opera in questo modo.

Smartphone: emerge verità inquietante sui microfoni 

microfono smartphone
Smartphone (catanialive24.it)

È accaduto a tutti, almeno una volta nella vita. Si parla di qualcosa con qualcuno e nell’arco di pochi giorni o, talvolta, poche ore appare la pubblicità correlata laddove stiamo navigando. Eppure non si aveva mai cercato informazioni su quella determinata cosa prima di quel momento. Nessun motore di ricerca avrebbe potuto suggerire quello specifico interesse. Dunque, come ha potuto lo smartphone venirne a conoscenza e, con esso, le agenzie che hanno inviato una pubblicità così esatta? 

Già nel 2018 la Northeastern University aveva condotto uno studio e analizzato le 18mila app per smartphone più diffuse del momento. Tuttavia non aveva trovato alcun indizio per poterle accusare di agire come spie degli interessi di una persona. Oggi finalmente arrivano delle risposte a spiegare gli annunci pubblicitari troppo personalizzati. È stata la testata 404 Media ad individuare una pagina web prima che venisse cancellata, appartenente alla società americana Cox Media Group (CMG). Qui veniva promosso il servizio di “Active Listening”, consistente nella capacità di estrapolare dati utili dalle conversazioni rilevate tramite smartphone, Smart TV e altri dispositivi. 

A tale scopo viene oggi utilizzata l’Intelligenza Artificiale, la quale consente alle agenzie di marketing di targetizzare gli annunci nel modo più accurato possibile. La pagina web ormai chiusa ne parlava senza filtri: “è vero, ti stanno ascoltando. CMG utilizza l’Active Listening per indirizzare la tua pubblicità”. La tecnologia di ascolto riprende le conversazioni per fornire agli inserzionisti locali l’elenco dei consumatori per uno specifico prodotto o servizio. CMG ha avanzato le sue difese dichiarando di non ascoltare direttamente dai microfoni dei cellulari ma di ottenere i dati dalle app per smartphone autorizzate all’ascolto attivo dallo stesso utente quando le scarica ed accetta termini e condizioni. 

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