La Questura di Messina è tra le 18 Questure d’Italia nelle quali i poliziotti impegnati nel controllo del territorio saranno dotati, per primi, di questo nuovo strumento operativo. Che si aggiunge agli strumenti già in dotazione agli operatori.
L’arma ad impulsi elettrici, o Taser (acronimo di Thomas A. Swift’s Electronic Rifle), è un dispositivo in grado di emettere impulsi elettrici proiettando a corto raggio una coppia di dardi. Al fine di inabilitare temporaneamente le funzioni motorie del soggetto attinto e dunque renderlo inoffensivo, neutralizzandone la minaccia.
L’operatività del Taser diventa effettiva dopo un ciclo di formazione degli operatori della Polizia di Stato. Che garantirà il rispetto delle condizioni di sicurezza dei soggetti coinvolti. Uno specifico addestramento che, a Messina, ha visto impegnati 66 operatori di polizia, detti “utilizzatori”. Ma anche 66 operatori, detti “collaboratori”, in grado di operare nel modo più efficace e sicuro, nelle situazioni critiche e di assoluto pericolo.
Subito dopo l’attivazione della pistola ad impulsi elettrici da parte dell’operatore-utilizzatore, infatti, una volta resa inoffensiva la persona dimostratasi violenta e non collaborativa, l’operatore-collaboratore svolge una fondamentale attività di supporto. Interrompendo definitivamente l’atteggiamento pericoloso ed ultimando le incombenze di rito.
Il Taser costituirà, a partire da oggi, un importante strumento di deterrenza per il crimine. Dotando gli operatori di polizia di uno strumento ulteriore per prevenire e reprimere la commissione di reati. A tutela della incolumità di tutti e della sicurezza dei cittadini. Il suo utilizzo, comunque, costituirà l’extrema ratio, per le sole situazioni critiche nelle quali il rapporto con soggetti pericolosi, sempre improntato alla ricerca del dialogo e di una ragionevole collaborazione, dovesse rivelarsi di per sé inefficace.