L’università di Catania è la più antica della Sicilia: la storia dell’ateneo

L’Università di Catania vanta una storia antichissima, la più antica di tutta la Sicilia: la fondazione dell’ateneo, infatti, risale al 1434.

Università degli studi di Catania
Università degli studi di Catania (Catanialive24.it)

Fondata nel lontano 1434, l’Università di Catania è l’ateneo più antico di tutta la Sicilia. Fu il re di Spagna e di Sicilia, Alfonso d’Aragona, ad autorizzare la costruzione dell’ateneo, con l’intento di rilasciare brevetti e licenze, poi, in seguito, lauree a tutti gli studiosi e a tutti gli scienziati. Dieci anni più tardi, il pontefice Eugenio IV firmò la bolla istitutiva che trasformò la struttura in università.

L’inizio delle attività accademiche presero il via l’anno successivo, il 1445, inaugurate con toni trionfalistici da Pietro Geremia. Alla fondazione dell’ateneo esistevano tre facoltà, “Teologia”, “Giurisprudenza” e “Medicina e arti”. Inizialmente, si impartivano solo due insegnamenti per facoltà. La prima laurea venne conferita nel 1449, ad Antonio Mantello, uno studioso di Siracusa, il quale ottenne il titolo di Dottore in Diritto civile.

La storia dell’ateneo più antico della Sicilia: l’Università di Catania

Dipartimento di scienze umanistiche
Dipartimento di scienze umanistiche (Catanialive24.it)

Nel corso dei decenni e dei secoli, naturalmente, gli studi crebbero e aumentarono le facoltà alle quali potersi iscrivere. Oltre agli insegnamenti, aumentarono le facoltà, seppur in maniera più lenta. Ad esempio, “Scienze matematiche, fisiche e naturali”, oppure “Lettere”, furono istituite solo quattro secoli più tardi dalla fondazione, intorno alla metà del 1800.

La facoltà di “Teologia”, invece, venne soppressa nel 1873. A partire dal 1900, poi, nacquero tante altre facoltà e discipline. La cosa curiosa è che, almeno fino ai primi anni del 1800, tutti gli studenti dell’isola si iscrivevano all’Università di Catania, l’unica esistente sul territorio. L’Università di Palermo e quella di Messina, vennero istituite solo nella prima metà dell’800.

Dunque, per almeno quattro secoli, l’ateneo catanese rimase l’unico e il solo di tutta la Sicilia, il più prestigioso, l’unico in grado di rilasciare titoli in tutto il Regno di Sicilia. Se fino alla fine del 1700, di studenti se ne contavano pochi, giusto qualche centinaio, dalla fine del XVIII secolo gli studenti superarono il migliaio, incrementando il numero di anno in anno.

L’evoluzione dell’ateneo catanese nel corso dei secoli

Nel 1779, le facoltà divennero molte, ben 27, dando spazio a tutti, inserendo nuovi corsi di economia, commercio, agricoltura, insegnamenti giuridici e molti altri. I primi corsi erano organizzati a Piazza Duomo, che un tempo era chiamata “piano Sant’Agata”, o “Platea Magna”, con tanto di Seminario e palazzo comunale.

Per secoli, i corsi furono organizzati in vati luoghi, in palazzi civili, ecclesiastici o pubblici. Nel 1693, un terremoto di grande intensità distrusse una sede dell’università, localizzata in Val di Noto. La costruzione ripartì subito dopo, terminando nel 1760. Alla piazza venne dato il nome di “Piazza degli Studi”, poi ribattezzata “Piazza dell’Università”.

Una curiosità, come per ogni ateo, a partire dal 1700 veniva scelto uno studente dell’ultimo anno per fare da protettore e portavoce di tutti gli studenti iscritti. Questi godeva di uno status privilegiato, ed era chiamato “rettore”. Solo nella seconda metà del 1800, il rettore divenne un professore, posto al vertice dell’ateneo.

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