Jon Brower Minnoch è considerato l’uomo più pesante del mondo, affetto da obesità sin dalla nascita, non ha avuto una vita semplice.
Considerato l’uomo più grasso del mondo e della storia moderna, l’americano Jon Brower Minnoch, nato a Bainbridge Island, Washington, nel 1941, e morto a Seattle nel 1983, a soli 42 anni, non ebbe mai una vita facile. Fece registrare il peso massimo mai visto, con 635 kg registrati sulla bilancia. Già all’età di 10 anni, infatti, Jon pesava oltre 100 kg.
Alto 185 cm, a 20 anni aveva superato i 200 kg, per poi continuare ad aumentare di peso nel corso degli anni. Nel 1978 venne ricoverato per un’insufficienza cardiaca congestizia e di un’insufficienza respiratoria. Nonostante la stazza, enorme, Jon riuscì anche a sposarsi. Sua moglie, Jeannette, pesava soltanto 50 kg. La coppia ebbe anche due figli.
La storia dell’uomo più pesante del mondo: Jon Brower Minnoch e la sua breve vita
Sin dall’infanzia, Jon soffriva di ipotiroidismo e di obesità, ma questi problemi non gli impedirono di portare a termine gli studi e anche di laurearsi in filosofia. A 24 anni, l’anno della sua laurea, Jon Minnoch pesava 180 kg. La particolare condizione dell’uomo, però, non era dovuta soltanto a una dieta scorretta e a una vita sedentaria, ma all’incapacità di smaltire correttamente il cibo consumato.
Nell’anno in cui venne ricoverato, il 1978, i medici scoprirono che gran parte della sua massa corporea era costituita da fluidi accumulati, diagnosticando una gravissima forma di edema generalizzato, ossia accumulo di liquidi extracellulari. Per trasportarlo in ospedale, vigili del fuoco e personale ospedaliero collaborarono insieme, impiegando una particolare barella in acciaio.
La triste vita dell’uomo più obeso della storia
Jon, appena entrato in ospedale, fu esaminato e poi adagiato su due letti uniti, spostato da ben 13 persone. Verrà dimesso dopo due anni e mezzo, e dopo una rigidissima dieta di 1200 calorie giornaliere che fecero scendere il suo peso fino ai 216 kg. Nell’ottobre 1981, però, Jon fu riportato in ospedale, perché il suo peso era aumentato di nuovo. Resterà in ospedale, all’Università del Medical Center di Washington, fino alla morte, nel 1983.
Il medico che lo aveva seguito, il dottor Robert Schwartz, dichiarerà, in seguito alla sua morte, che “si trattava di un caso limite, aveva lo stesso metabolismo di un individuo unicellulare”. I continui cambiamenti di peso, però, avevano inciso profondamente sullo stato di salute di Jon, e avevano indebolito il suo cuore. Con l’obesità non c’è da scherzare, come dimostrano le storie raccontate nel programma “Vite al Limite”.