Cgil, FP Cgil, Fisascat CISL e UGL di Catania si dissociano con forza e convinzione dagli atteggiamenti violenti che hanno caratterizzato la manifestazione di venerdì scorso collegata alla difficile vertenza “Mary Poppins”. I sindacati sottolineano che il confronto tenutosi poco prima tra l’ assessore comunale ai Servizi Sociali e i sindacati è stato condotto all’insegna della pacatezza e del dialogo. Ora però chiedono all’amministrazione comunale di riprendere il confronto: di non soffermarsi ai soli tecnicismi e di trovare una soluzione di buon senso. Una soluzione che soddisfi i bisogni del territorio e che non lasci senza lavoro ben sessanta tra assistenti sociali, insegnanti, puericultrici. Tutte persone che nel tempo hanno consolidato un team professionale di qualità e, soprattutto, apprezzato dai residenti del quartiere.
“L’ esasperazione di alcune mamme – aggiungono i rappresentanti di Cgil, FP Cgil, Fisascat CISL e UGL di Catania- è purtroppo anche l’esito di un’attesa snervante lunga due anni. Ma non solo: anche della chiusura del Centro diurno che a Librino, negli ultimi vent’anni, ha letteralmente salvato dalla strada e dalla micro criminalità ben due generazioni di abitanti del quartiere. Molte madri che scendono in piazza a manifestare sono le stesse che già in età adolescenziale avevano beneficiato dell’operato del Centro”.
“Ciò non giustifica – prosegue la nota – in alcuna misura quanto accaduto ma deve però essere una chiave di lettura per comprendere quanto sia importante per queste famiglie poter contare su una struttura ben rodata. Che la città stia vivendo una grave emergenza in termini di evasione scolastica lo ha comunicato anche il presidente del Tribunale dei minori, quando alcune settimane fa ha detto che sono ben 18 mila i ragazzini catanesi dai 10 ai 16 anni che hanno disertato la scuola. È un numero insopportabile. Siamo certi che nessun amministratore voglia ignorare queste realtà e crediamo anche che affidare i termini della querelle tra la “Mary Poppins” e il Comune alle vie legali non farà altro che mantenere chiuso il Centro diurno a fronte di una soluzione tecnica che arriverebbe tra molto tempo”.