Ospiti di prestigio per la prima puntata di Unica Night, nuova trasmissione curata dal direttore responsabile di Catania Live Alessandro Fragalà e dal giornalista di Unica Sport Federico Lo Giudice, in onda su TeleJonica e sulla pagina Facebook Unica Sport.
Al tavolo con i due conduttori, ieri sera, si sono seduti due leggende del Calcio Catania come Peppe Mascara e Armando Pantanelli.
Diversi gli argomenti toccati dagli ex rossazzurri, interpellati sia sul momento della formazione di Francesco Baldini che sull’imminente asta dell’11 febbraio.
In collegamento da Roma, inoltre, anche il manager Fabio Pagliara, che ha detto la sua sul futuro del calcio a Catania.
“Sto di nuovo collaborando a titolo gratuito con il Catania Calcio, sino all’apertura delle buste – le parole dell’ex numero 1 – Dò supporto morale e tecnico al gruppo, fino a quando non avverrà l’asta. Non mi sono mai trovato in questa situazione. La sto vivendo ora. I ragazzi sono stati bravi perchè si sono totalmenti isolati dal contesto esterno e stanno cercando di dare il massimo. Non si può fare altrimenti, non si può stare dietro il chiacchericcio. Stanno dimostrando di essere dei veri uomini. L’asta? Chi acquisterà sarà un imprenditore. E’ normale che si investano soldi, ci vuole costanza ma l’obiettivo non può esssere a 3 o 7 mesi, ma saper programmare a lungo termine. Chi verrà non dovrà pensare di fare soldi tra 2 o 3 anni, ma avere a cuore la causa del Catania”.
“Ci vuole una persona pensante – continua Pantanelli – Uno che diriga, non un insieme. Occorre avere un patron che diriga. La gara di Bari? Il mister voleva una gara aggressiva, così è stato. Si è visto. Una bellissima partita. Greco ha conquistato palla e ha fatto goal. Tutto ciò che si è provato in allenamento è stato fatto. Possiamo fare ancora meglio con squadre meno forti del Bari. La nostra è una squadra giovane, i ragazzi stanno crescendo. E’ normale che il giovane faccia più errori dell’esperto. Nella complessità,la partita è andata bene, nonostante il rigore inesistente in cui è stato molto furbo l’attacante del Bari. “Galletti” deludenti? Sì, mi aspettavo di più dalla prima della classe. Credo però che sia stato bravo il Catania a metterlo in difficoltà: la Ternana, in ogni caso, era a mio parere più forte”.
“Moro? Qualche tempo fa gli ho chiesto: “Perchè hai scelto il numero 24?” Lui mi ha risposto che gli piaceva. Ha fatto una genialata perché il 24 era di Spinesi, ma lui non lo sapeva. La prestazione di Stancampiano? Sul primo goal si poteva fare qualcosa in più, ma non gli dò grosse responsabilità. E’ un tiro molto ravvicinato, ma se non le prendi non ti possono incolpare. Il mister? Fa giocare tanti giovani. Chi non si allena bene, non gioca. Questo fa alzare il livello, anche perchè sul mercato non è facile portare qualcuno a Catania data la situazione. Però tutti devono andare nella stessa direzione. Gli addii di Maldonado e Ceccarelli? Difficile fare i conti in tasca a tutti. La situazione personale non si sa. Ci sono tante cose, sindacare le scelte dei giocatori non va bene. Ogni 3 mesi c’è la scadenza ultima per pagare i giocatori. Il futuro? Piccolo ha fatto poche presenze: fisicamente non riesce a fare tante partite, ma può fare la differenza”.
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