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Dentro Catania

Maxi truffa nel settore della vigilanza privata

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Redazione

In data 13 aprile 2022, su disposizione della Procura Distrettuale di Catania, la Squadra Mobile ha dato esecuzione alla ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Catania in relazione al concorso nei reati di trasferimento fraudolento di beni e di turbata libertà dell’industria e del commercio con la quale è stata disposta l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di SBERNA Giuseppe (cl. 1961), ALLEGRA Vincenzo (cl. 1974), DE FEO Giovanni (cl. 1966) e altro indagato nonché il sequestro della totalità delle quote e dell’intero compendio aziendale della C.S. POLICE S.r.l. quale mezzo per commettere la truffa e il relativo profitto.

In particolare, le indagini coordinate da questo Ufficio ed eseguite puntualmente dalla Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile, allo stato degli atti e in relazione alla fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle Difese, hanno consentito di acquisire elementi che dimostrerebbero che SBERNA Giuseppe, dominus e amministratore di fatto della società “Istituto di Vigilanza la Sicurezza Italia S.r.l.”, operante nel settore della vigilanza privata, -dopo aver subito la revoca della licenza all’esercizio dell’attività, con decreto del Prefetto di Catania del 27.02.2018 e la dichiarazione di fallimento disposta con sentenza dal Tribunale di Caltagirone del 19.03.2019, e a seguito dell’accertamento di reati in materia fiscale – al fine di proseguire illegalmente l’esercizio dell’attività a lui preclusa e di sottrarre l’impresa a possibili provvedimenti ablativi di prevenzione che l’Autorità Giudiziaria avrebbe potuto emettere a suo carico, ha posto in essere una truffa.

Un complesso meccanismo di interposizione fittizia, articolato nei passaggi di seguito sintetizzati:

  • concedeva in affitto un ramo d’azienda della “Istituto di Vigilanza la Sicurezza Italia S.r.l.”, prima dell’intervento della dichiarazione di fallimento, ad altra società concorrente, obbligandosi a trasferirle beni strumentali, contratti di lavoro con il personale e contratti di appalto con i committenti, con conseguente acquisizione di risorse dalla cessionaria;
  • dava parziale esecuzione al citato contratto di affitto di azienda, sottraendo di fatto alla società concessionaria i beni strumentali per l’esercizio dell’azienda con relativo danno economico per la stessa;
  • acquisiva la titolarità di fatto della società “C.S. POLICE S.r.l.”, intestando le quote agli altri indagati (prima all’ALLEGRA e poi al DE FEO), terzi compiacenti, facendo sì che la società neo-costituita continuasse ad operare nel settore della vigilanza privata;
  • creava una società satellite, la “FUTURA S.r.l.”, facendola intestare ad altro titolare di comodo, il cui scopo era quello di fornire servizi in via esclusiva a società a lui stesso riconducibili.

Nel corso delle indagini, venivano acquisiti elementi di riscontro tramite attività di perquisizioni che consentivano di rinvenire e sequestrare, presso la sede della società “C.S. POLICE S.r.l.”, denaro contante pari a 250.900 euro ed assegni del valore complessivo di 139.200 euro che rientrerebbero in una più vasta operazione economica finalizzata alla spoliazione della società decotta.

Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deus ex machina della truffa, SBERNA Giuseppe, e la misura cautelare interdittiva della sospensione dell’esercizio dell’impresa in qualunque veste e ruolo per la durata di un anno nei confronti degli altri indagati.

La totalità delle quote e l’intero compendio aziendale, il cui valore commerciale può stimarsi prossimo ai due milioni di euro, sono stati affidati alla custodia di un amministratore giudiziario, nominato dal G.I.P. del Tribunale, che ha proceduto, nella medesima giornata, alla immediata immissione in possesso.

Redazione

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