Triste situazione in Sicilia in questo finale di anno: si registra infatti una profonda crisi del settore agrumi. Ecco da cosa dipende e cosa ha annunciato il presidente della Regione per risolvere
La Sicilia è nota in tutto il mondo per essere, tra le altre meravigliose cose, una terra di produzione di agrumi, di cui l’arancia in particolare. L’isola, posizionata nel cuore del Mediterraneo, gode di condizioni climatiche ideali per la coltivazione di agrumi usufruendo ed esportando questi frutti in tutto il mondo. La richiesta è grandissima e la catena offre lavoro a tantissime persone ogni anno.
Le varietà di arance coltivate in Sicilia sono apprezzate per la loro qualità superiore, il gusto ricco e succoso, nonché il colore vivace. Alcune delle varietà più comuni coltivate nell’isola includono la “Tarocco,” la “Morosello” e la “Sanguinella”. Ognuna di queste varietà ha caratteristiche uniche che contribuiscono alla diversità di sapori e aromi delle arance siciliane. La coltivazione di agrumi è radicata nella storia e nella cultura siciliana, contribuendo significativamente all’economia locale e offrendo prodotti apprezzati sia a livello nazionale che internazionale.
Sta sorgendo però una criticità su tal fronte in questo finale di 2023 e con serie e gravi possibilità di condizionare anche il 2024. Il settore, infatti, attraverso una crisi a causa della carenza di piogge che ha colpito la Sicilia, col governo regionale, guidato dal presidente Renato Schifani, sta considerando l’adozione di misure straordinarie. Queste mirano a mitigare gli impatti della situazione critica che ha compromesso sia la quantità che la qualità delle produzioni agrumicole nell’isola. Non sono state specificate le misure, ma serviranno ad aiutare il contesto ad uscire da questa criticità.
Dopo incontri con operatori del settore agricolo, infatti, l’amministrazione regionale si sta adoperando per trovare soluzioni adeguate per sbloccare lo scenario. Il presidente Schifani ha dichiarato che le misure straordinarie saranno messe in atto compatibilmente con il quadro finanziario vincolato dalla legislazione di bilancio. E la tematica economica, alla luce di questa situazione, sarà sicuramente argomento di discussione nel nuovo anno. “Non resteremo sordi agli appelli che arrivano soprattutto dalla parte orientale dell’Isola, dove migliaia di famiglie vivono di agrumicoltura“, ha annunciato il presidente. Si attendono svolte immediate, nei limiti del possibile, soprattutto per quest’aspetto. In un periodo già difficile per l’inflazione, un’altra crisi sarebbe davvero troppo per tutti.
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