In un derby meraviglioso, all’interno di un “Massimino” ritornato bolgia come ai tempi d’oro, non poteva che essere lui l’uomo della domenica. Il Catania batte il Palermo per 2-0, trascinato da quell’uragano col numero 24 sulla schiena chiamato Luca Moro.
Ancora lui, sempre lui.
I rossazzurri dominano sin dall’avvio il match. trascinati dal pubblico assordante come non accadeva da tempo.
Al 22°, Kevin Biondi, schierato da mister Baldini dal primo minuto, viene affossato in area.
Nessun dubbio per l’arbitro: penalty.
Sentenza inappellabile per i rosanero, che vengono immediatamente freddati: Moro non tradisce, 1-0 e vecchio Cibali in festa.
Gli ospiti non riescono a reagire, cosìcchè la prima frazione si chiude con i padroni di casa in meritato vantaggio.
Nella ripresa, il palermitano Soleri sfiora il pari all’ora di gioco lambendo quasi il palo alla sinistra della porta di Stancampiano.
Poco dopo, ingenuità di Russini: già ammonito, il numero 20 etneo incassa il secondo giallo e finisce anzitempo sotto la doccia.
Il Palermo, tuttavia, non approfitta della superiorità numerica.
Anzi, al contrario, resta in 10 a causa di una follia di Almici che, nella foga di recuperare la palla per battere un fallo laterale all’80°, spinge il raccattapalle, ricevendo un sacrosanto cartellino rosso.
Finita qui? No, ci mancherebbe altro quando Luca Moro è in campo.
Al 90°, infatti, il prodigioso bomber classe 2001 riceve palla in area spalle all porta, stop, dribbling secco e girata devastante.
Capolavoro, arte pura: fantascienza.
2-0, Moro-Moro: sono diciotto in stagione. Diciotto a dicembre: roba da luna park.
Il derby si chiude così, con l’espulsione durante una rissa di Luperini che fa chiudere la gara ai rosanero addirittura in nove.
Spettacolo al “Massimino”, nel tripudio dei quasi 10 mila supporters dell’Elefante: tra vincitori e vinti, una fantastica festa di sport per tutta la Sicilia.
(Fonte foto: pagina Facebook Calcio Catania)