«E’ un momento storico per Catania. Abbiamo destinato 53 milioni di euro per completare, dopo oltre trent’anni, il collettore fognario che serve le aree più a monte. Ponendo per sempre fine, in tal modo, al sovraccarico del canale Buttaceto le cui esondazioni hanno provocato tanti danni in passato. Adesso, eseguiti i lavori, la raccolta delle acque meteoriche provenienti dai paesi che si trovano alle falde dell’Etna potrà finalmente essere regolamentata e avere il proprio sbocco naturale. Si tratta di un’opera fondamentale per la difesa della città e oggi parte il countdown per affidarne sia la progettazione che la successiva, immediata realizzazione».
Così il governatore siciliano Nello Musumeci ha voluto annunciare la pubblicazione della gara da parte della Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico. Di cui è a commissario. Per porre fine all’interminabile incompiuta denominata “Collettore b”.
Si tratta di un appalto integrato – comprensivo, dunque, sia del progetto che dei lavori – che gli uffici diretti da Maurizio Croce assegneranno dopo il prossimo 14 aprile, termine ultimo per la presentazione delle offerte tramite la piattaforma telematica.
Il “Collettore b” si diramerà in direzione est-ovest, completando la gronda della città e snodandosi dal quartiere di San Giovanni Galermo, importante insediamento a nord, verso il Comune di Misterbianco. Per trovare sbocco nel torrente Cubba, emissario finale del sistema fognario pluviale.
Si tratta di un’area ad alto rischio idraulico proprio a causa di devastanti allagamenti sempre in agguato.
«Il primo progetto esecutivo, che adesso dovrà essere aggiornato – ricorda Musumeci – risale al 1989. Da allora nulla di più che pastoie burocratiche, rimpalli di competenze e appelli nel vuoto per reperire le risorse necessarie. Un’odissea alla quale il governo regionale sta per porre fine».