Musumeci e Malagò premiano gli olimpionici siciliani. Il governatore ha consegnato un riconoscimento ad Alberta Santuccio e Rossella Fiamingo, entrambe medaglia di bronzo nella spada a squadre.
LE PAROLE DI NELLO MUSUMECI
«Grazie a nome di tutti i siciliani per quello che avete fatto. Le medaglie olimpiche che avete conquistato sono il miglior viatico per promuovere lo sport a tutti i livelli. Il governo regionale vi è riconoscente ed è impegnato a fondo affinché nella nostra Isola ci siano le condizioni infrastrutturali e sociali perché sempre più cittadini pratichino attività sportive.
Sappiamo quanto sia importante per la società e per la salute una diffusa pratica sportiva a livello amatoriale prima ancora che professionale. Per questo stiamo pianificando ogni intervento possibile affinché, anche in Sicilia, lo sport sia alla portata di tutti: abbiamo avviato una seria riqualificazione delle strutture e vogliamo fare in modo che le palestre delle scuole siciliane diventino spazi aperti alla società e alle associazioni sportive».
GIOVANNI MALAGÒ
«Ci inorgoglisce – ha detto Giovanni Malagó – poter celebrare le eccellenze territoriali grazie alla sensibilità del presidente Musumeci e di una Regione che dà lustro al Paese da sempre. Stiamo vivendo un anno strepitoso, grazie anche ai vostri successi. Penso alle cinque medaglie olimpiche di Busà, Garozzo, Fiamingo, Santuccio e Pizzolato e all’apporto di Filippo Di Mulo per la vittoria della 4×100. Fotogrammi indelebili, che vanno a impreziosire il palmares di tutti i tempi. Ci sono tanti motivi di soddisfazione e di ottimismo, anche in chiave prospettiva, per coniugare le certezze legate all’impiantistica alla vocazione sportiva e alla bellezza di questa terra fantastica», ha aggiunto il presidente del Coni suggerendo di puntare alle spiagge come luoghi attrezzati per lo sport.
«Siamo felici di questa celebrazione – ha aggiunto Sergio D’Antoni – e ringraziamo la Regione per l’attenzione e la vicinanza al nostro movimento. Vorremmo che questo fantastico 2021 non finisse mai, perché ha proiettato nel mondo l’immagine vincente dello sport italiano. Un vanto del Paese, non un problema: per questo auspichiamo che la politica si preoccupasse di tematiche che presentano vere criticità piuttosto che del Coni che funziona e regala grandi emozioni».