La Sicilia, come ogni terra fortemente legata e radicata alle sue tradizioni, presenta una lista non banale di nomi tradizionali più diffusi con tanto di vezzeggiativi. Ecco di quali appellativi si tratta nel dettaglio
Ogni posto è caratterizzato da alcuni nomi simbolo del luogo. E’ il bello della tradizione e della singolarità della cittadina o regione. E la Sicilia, da questo punto di vista, non è ovviamente da meno. Basta mettere qualche film siciliano o ambientato sull’isola per riconoscere subito degli appellativi che sono un chiaro marchio siculo. Chi è del posto invece, non ha bisogno di sentire per riconoscerne qualcuno: li ha impressi tutti nella mente.
Girando e rigirando, infatti, tra tutti amici e conoscenti vengono man mano fuori tutti i nomi di questo lungo elenco. Come questi si tramandano è storia nota: arriva un bambino o bambina e si mette il nome del nonno o della nonna. Ed è così che, parallelamente ai nomi più moderni, si preserva anche un bel po’ di tradizione che non fa affatto male accanto alle dovute novità e innovazioni.
Tra i nomi femminili classici siciliani, Agata, Angela e Anna emergono come preferiti, accompagnati da varianti affettuose come Ancila, Annuzza, e Angelina. Seguono poi Antonia e Antonietta, spesso abbreviate in ‘Ntunuzza e – nel secondo caso – Nina, Nella, Ninuzza, e Ninetta. La tradizione continua con Assunta, chiamata affettuosamente Assuntina, e il dolce nome di Carolina, noto anche come Carula. Senza dimenticare classici come Vita, Rosaria e Rosalia.
Tra i nomi maschili, Francesco, Giovanni e Giuseppe mantengono la loro popolarità, affiancati da varianti affettuose come Ciccio, Giuvà, e Peppe. La varietà si estende a nomi come Gaetano, noto come Tano o Tanuzzo, e al forte e classico Salvatore, amato come Toto, Turiddu, o Salvo. Nomi come Luigi, chiamato affettuosamente Gigi o Gino, anche sono diffusi.
La presenza di nomi come Ignazio, Girolamo e Crescenzio evidenzia l’influenza della tradizione religiosa, mentre i nomi come Ruggero e Manfredi rievocano epoche di eroismo e cavalleria. Guai a dimenticare però nomi un po’ meno frequenti ma comunque simbolo assoluto della Sicilia come Calogero che diventa Lillo, Caloriu o Gero, Carmelo che si tramuta spesso in Carmine o Melo e Gaspare che diventa Apparino. Infine – ma volendo si potrebbe proseguire a oltranza – gli intramontabili Santo/Santino e Vito/Vituzzo.
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