La scaramanzia pervade, condiziona e indirizza ogni contesto, anche e soprattutto quello universitario. Ci sono in particolare due riti che molti studenti di Catania devono ‘obbligatoriamente’ attuare
Non è vero ma ci credo. Oppure eccome se ci credo. Quando si tratta di scaramanzia sono queste le due filosofie più gettonate in assoluto. In genere nei primi rientrano i giovani, nella seconda persone adulte o soprattutto anziane. E’ chiaro che c’è anche chi non crede in determinate cose, ma spesso, pur non facendolo, per sicurezza, comunque apportano alcune mosse per evitare perché in fondo… non si sa mai.
Così l’intreccio di credenze e pratiche tutelanti hanno attraversato secoli e culture plasmando abitudini e atteggiamenti. In ogni angolo del pianeta, inutile negarlo, ci sono gesti, situazioni da evitare o portafortuna da toccare o portare con sé soprattutto per fronteggiare il malocchio o in generale la sventura. Tale credenza pervade tutti i settori, arrivando così nello sport, nel mondo del lavoro e anche… in quello universitario.
Gli atenei, per l’esattezza, sono luoghi altamente scaramantici. Magari non nei riti tradizionali, ma con tante pratiche diffuse e attuate ogni giorno da migliaia di studenti soprattutto a Catania. Sedersi allo stesso posto dell’esame precedente andato bene, stessi abiti o altri dettagli che potrebbero indirizzare la buona sorte dalla parte giusta. Tutti elementi che, insieme ovviamente allo studio, potrebbero decretare un buon voto.
Scaramanzia a Catania, ci sono due due riti universitari
Nel cuore del Dipartimento di Giurisprudenza catanese, per esempio, i ciottoli del cortile di Villa Cerami diventano terreno sacro. Gli studenti, consapevoli della leggenda che circonda questo luogo, evitano accuratamente di calpestarli. La credenza sostiene che passarci sopra porti sfortuna agli studi legali. Ed è spesso frequente vedere tantissime persone passare ai lati ma non sopra di essi.
Nel Dipartimento di Scienze Umanistiche di Catania, invece, c’è un’altra ‘legge’ scaramantica. Qui un’antica tradizione vuole che per spostarsi nel Monastero dei Benedettini bisogna seguire un senso unico esatto, ovvero salire la scalinata dedicata a San Benedetto e scendere dall’altra. Tale percorso è considerato un talismano contro gli ostacoli accademici.
Tutti riti scaramantici ovviamente, come in tutte le situazioni in generale, senza alcun fondamento scientifico ma attuati per sicurezza. Proprio per la serie: non è vero ma ci credo. Meglio evitare nel dubbio… conta laurearsi e stop. E per farlo, si sa, gli stendi si aggrappano a tutto. Sintesi, appunti ed escamotage vari. Anche quelli mistici.