Lucrezia Di Prima sarebbe stata colpita da un fendente alla gola e sgozzata: questa la prima ricostruzione della dinamica dell’omicidio della trentasettenne di San Giovanni la Punta.
Dettagli agghiaccianti che emergono dai rilievi eseguiti dai Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando provinciale di Catania.
L’ arma del delitto non è stata ancora ritrovata.
IL RACCONTO DEL FRATELLO
Il cadavere di Lucrezia, avvolto in sacchi di plastica neri, sarebbe stato portato nelle campagne tra Nicolosi e Pedara da Giovanni, il fratello autoaccusatosi del delitto.
Il ragazzo aveva inizialmente rifiutato di rispondere alle domande degli investigatori.
Ma alla fine, alla presenza di un avvocato, ha confessato l’omicidio.
Proprio lui ha condotto i militari nel punto esatto in cui è stato trovato il corpo della donna.
Venerdì scorso, aveva partecipato anche lui alle ricerche della sorella, dopo che i genitori ne avevano annunciato la scomparsa.
Secondo la ricostruzione, la giovane sarebbe stata uccisa poco prima.
IL MOVENTE
Se la dinamica dell’omicidio appare ormai chiara, altrettanto non può dirsi in merito al movente dell’efferato gesto.
Gli investigatori privilegiano la pista delle dinamiche familiari e della sfera personale.
Certo è che i due fratelli sono descritti come personalità agli antipodi.
Introverso, appassionato di cultura giapponese e palestra Giovanni, diplomato all’Istituto Tecnico Industriale, con un’esperienza in Francia con l’Erasmus.
Solare, comunicativa, dedita al volontariato e partecipe della vita della comunità locale Lucrezia.
La giovane donna era in procinto di organizzare il proprio matrimonio con il fidanzato, con il quale era in coppia da anni.
UN CONTESTO “NORMALE”
A San Giovanni La Punta regnano incredulità e sgomento.
Tutti concordano nella descrizione dei Di Prima: una famiglia assolutamente normale, padre dipendente pubblico in quiescenza da pochi mesi, un altro fratello agente di Polizia, vita tranquilla nella villetta che ora è meta di parenti e amici.
Sconvolti da una tragedia inattesa e inspiegabile, oggetto di un lavoro meticoloso da parte della Procura e dei Carabinieri di Catania, alle prese con un vero e proprio giallo.
LE DICHIARAZIONI DI SIMONA SURIANO
Anche il mondo della politica è intervenuto sul delitto, manifestando vicinanza alla comunità locale, traumatizzata e incredula.
Nello specifico, la deputata nazionale Simona Suriano, originaria di San Giovanni la Punta, ha affidato a facebook il proprio cordoglio.
“Ancora una donna uccisa barbaramente in un contesto familiare – dichiara – ancora un grave lutto per la nostra comunità di San Giovanni la Punta”.
“Un orribile delitto – aggiunge – su cui la forze dell’ordine faranno luce pienamente”.
” In questo momento di dolore e smarrimento – conclude – il mio pensiero e la mia vicinanza vanno ai familiari di Lucrezia, colpiti da una tragedia terribile”.