Panineria abusiva in zona Sanzio: disposta la chiusura e denunciato il titolare

Panineria abusiva collocata in zona Sanzio.

Nel corso dei servizi volti al contrasto dell’illegalità diffusa, agenti del Commissariato Borgo-Ognina hanno denunciato un trentaquattrenne titolare di una panineria ambulante, allocata in zona Sanzio. Per i reati di furto aggravato di energia elettrica e per invasione di terreni ed edifici.

Panineria dichiarata abusiva

Durante le fasi del controllo, svolto unitamente a personale della Polizia Locale e dell’Asp Igiene Pubblica e Veterinaria, accertato che la rivendita ambulante era priva delle autorizzazioni per l’esercizio dell’attività ed aveva occupato abusivamente gli stalli riservati al parcheggio a pagamento (strisce blu) e l’area di un parco comunale. Collocandovi tavoli e sedie. Due dipendenti, inoltre, privi di un regolare contratto di lavoro, essendo stati assunti in nero e non indossavano le mascherine previste dalla normativa anticovid.

Gli agenti, inoltre, avendo notato fuoriuscire dal camion dei panini un filo elettrico che andava a finire all’interno di una cabina dell’Enel posta a pochi metri di distanza, hanno fatto intervenire sul posto personale specializzato. Che ha confermato i sospetti dei poliziotti: l’uomo, infatti, per non sostenere i costi delle bollette, aveva allacciato abusivamente il camion alla rete elettrica pubblica. Usufruendo così di energia senza dover sostenere alcuna spesa.

Per quanto accertato, disposta l’immediata chiusura dell’attività commerciale abusiva e la rimozione del camion, dei tavoli e delle sedie.

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Catania tra degrado e abbandono, Saverino:”Necessario un cambiamento di rotta

Ersilia Severino, Presidentessa dell’Assemblea Provinciale di Catania per il Partito Democratico, interviene ancora una volta per denunciare la condizione in cui versa la città di Catania.

Sottolineando la necessità di dare vita a un cambiamento.

Ersilia Severino: “Chiedo a tute le istituzioni un cambiamento di rotta”

“Cassonetti bruciati, buche nelle strade, vie al buio e spazzatura ovunque. Questi sono solo alcuni elementi che denotano il declino senza fine di una città come Catania. Una parabola discendente che sta portando l’intero territorio a sprofondare verso un imbruttimento generale inimmaginabile”

“Pertanto chiedo a tutte le istituzioni competenti una immediata inversione di rotta. L’attuazione di una serie di provvedimenti che salvino la città dal baratro in cui sta sprofondando velocemente. Un livello di abbandono, degrado e incuria dove a rimetterci come sempre è il cittadino, che oramai non nutre più grandi aspettative nei confronti di coloro che devono amministrare Catania”.

Continua dicendo:

“I risultati, d’altronde, sono sotto gli occhi di tutti. L’ennesima protesta o segnalazione di una città che, pezzo dopo pezzo, si sta riducendo ad un cumulo di macerie. Una situazione di assoluta emergenza di cui l’amministrazione comunale non è esente da colpe. Visto che ormai non vi è nemmeno la certezza su chi debba rappresentare la città a livello politico e istituzionale.”

“Tantissime aziende fuggono anche dalla zona industriale, motore dello sviluppo della città di Catania”

“Uno stato di profonda apatia e abbandono che si ripercuote in ogni ambito sociale e imprenditoriale lasciandoci una fotografia ingiallita di quella che, molti anni fa, era conosciuta come la “Milano del Sud”. Oggi tantissime aziende fuggono anche dalla zona industriale, motore dello sviluppo della città metropolitana che presenta un lungo elenco di problemi irrisolti con gli imprenditori che ogni anno, tra allagamenti e incendi, fanno i salti mortali per poter mandare avanti la propria attività. Aziende difficili da raggiungere per clienti e fornitori anche per le fosse nel manto stradale e ampi tratti di marciapiede letteralmente sprofondati”.

“Da anni, prima come consigliera comunale ed ora come Presidentessa dell’Assemblea Provinciale di Catania per il Partito Democratico, mi sono battuta per cercare di trovare quelle soluzioni percorribili per recuperare il cuore economico della provincia etnea. Proposte, idee e propositi mai resi operativi. Ed ora il conto da pagare è estremamente salato sotto ogni punto di vista”. Conclude.


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