Pasta alla norma: origi e ricetta di un simbolo della cucina siciliana
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Eduardo Olivieri
12 mesi ago
La Pasta alla Norma, un capolavoro culinario originario di Catania, è una celebrazione dei sapori siciliani. Scopriamo le origini e la ricetta.
La pasta alla Norma è perfetta per un pranzo domenicale in famiglia, questa pietanza ricca di calorie, grazie alla deliziosa presenza delle melanzane raccolte nei mesi estivi, raggiunge il massimo della bontà durante le calde giornate estive.
Il piatto ha origini intorno ai primi del 1900, con il commediografo siciliano Nino Martoglio che, dopo averlo assaporato, lo definì “È una Norma!“, paragonandolo all’opera celebre di Vincenzo Bellini e sottolineandone la perfezione.
La leggenda vuole che la pasta alla Norma sia stata presentata per la prima volta pubblicamente la stessa sera della première mondiale dell’opera di Bellini il 26 dicembre 1831. Alcune fonti suggeriscono che il piatto sia stato addirittura inventato in onore del compositore a cui è dedicato il teatro di Catania. Indipendentemente dalla sua nascita, la pasta alla Norma è senza dubbio legata alla città di Catania, tanto che è stata dedicata una giornata nazionale, il 23 settembre.
La pasta alla norma: ricetta originale
La ricetta originale prevede un soffritto di olio con cipolla tritata, al quale si aggiunge la polpa di pomodoro (preferibilmente pelati) con sale e pepe. Segue la frittura delle melanzane affettate, asciugate su carta da cucina per eliminare l’olio in eccesso, e unite al resto del condimento.
Per la pasta alla Norma, si consiglia l’uso di formati corti come rigatoni, penne o sedani, ma molti prediligono anche pasta lunga come spaghetti o bucatini.
La ricetta originale si completa con una spolverata di ricotta salata di pecora grattugiata. Pronta per essere gustata, la pasta alla Norma può essere conservata per la sera o il giorno successivo, riscaldandola sul fuoco con un po’ d’olio.
Il segreto di un sugo perfetto per la pasta alla Norma risiede nel pomodoro fresco, da cuocere inizialmente in un filo d’acqua e poi passare attraverso un passapomodoro. Le melanzane, d’altro canto, devono essere fritte in olio extravergine di oliva, tagliate sottili e, per garantire il miglior risultato, è consigliabile metterle in uno scolapasta con sale per eliminare l’acqua in eccesso e l’amaro. Terminata la frittura, è preferibile non lavare la padella, ma solo liberarla dall’olio e versarvi il pomodoro.
Indipendentemente dalla scelta del formato di pasta, l’uso di grano duro ruvido e poroso è fondamentale per avvolgere perfettamente il condimento e garantire un’esperienza gustativa eccellente.