Percentuali pensione di reversibilità: quanto spetta e a chi

La pensione di reversibilità spetta al coniuge superstite ma non solo, in alcuni casi anche a fratelli e sorelle: quanto è previsto

Mani persone anziane
Coniugi – catanialive24.it

La pensione di reversibilità è una prestazione erogata dall’Inps in favore dei familiari del pensionato deceduto. Attraverso una serie di calcoli, il coniuge, i figli, e in alcuni casi anche altri familiari stretti, continuano a percepire l’indennità pensionistica del caso estinto, ovviamente in cifre ridotte. Vediamo cosa succede in caso di nuovo matrimonio del coniuge superstite ma prima approfondiamo il funzionamento standard, quando non ci si risposa.

Pensione di reversibilità, a quanto ammonta e a chi

Reversibilità
Percentuale della pensione di reversibilità – catanialive24.it

La reversibilità (per la quale sono previsti anche rimborsi) spetta in primo luogo al coniuge, poi ai figli, ai nipoti, ai genitori, ai fratelli e alle sorelle a carico del pensionato che non c’è più. La gerarchia completa è la seguente: il coniuge, figli minorenni alla data del decesso del dante causa, i figli inabili al lavoro, a carico del genitore al momento del decesso, anche se maggiorenni, e quelli che sono studenti, a carico del genitore al momento del decesso, disoccupati o che frequentano scuole o corsi di formazione professionale equiparabili ai corsi scolastici, fino a 21 anni di età e i figli studenti a carico non oltre il 26 anno di età.

E ancora: se non ci sono né il coniuge né figli a carico, la reversibilità è un diritto dei genitori del pensionato, ultra 65enni, non titolari di pensione e a carico del lavoratore deceduto, oppure i fratelli celibi e sorelle nubili del pensionato, che sono inabili al lavoro, senza pensione e a carico del pensionato deceduto.

Queste sono le percentuali spettanti:

60% al coniuge superstite senza figli a carico; 70% al figlio superstite; 80% al coniuge superstite con un figlio a carico oppure a due figli senza coniuge; 100% al coniuge superstite con due figli a carico oppure a tre o più figli superstite; 15% a genitori o fratelli e sorelle; 70% a un figlio (o nipote) in assenza del coniuge; 80% a due figli (o nipoti) in assenza del coniuge;
100% a tre o più figli (o nipoti) in assenza del coniuge.

Ma cosa succede in caso di nuovo matrimonio? Il coniuge superstite perde il diritto alla reversibilità, come prevede il decreto legislativo luogotenenziale numero 39 del 1945 (dunque prima della nascita della Repubblica) ma continuerà comunque a percepire in un’unica soluzione, e una sola volta, un assegno pari a due annualità della pensione stessa, però senza le quote integrative. Si ha diritto alla doppia annualità anche in presenza di figli superstiti che percepiscono la quota di pensione, che andrà ricalcolata.

 

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