Catania e l’elefante hanno un legame secolare che trova origine in un misto tra storia e leggendo: perché l’animale proteggerebbe la città
Catania e l’elefante, un legame forte, noto e insolito poiché l’animale non è tipico del territorio siciliano. Chiunque sia stato nella bella città a Est della Sicilia ha notato la Fontana dell’Elefante, nota come U Liotru in dialetto, ossia l’opera monumentale realizzata tra il 1735 e il 1737 dall’architetto Giovanni Battista Vaccarini, al centro di piazza del Duomo. Proviamo a capire perché l’elefante è l’emblema della città.
Rappresenta diversi enti locali, dal Comune all’Università e anche la locale squadra di calcio (vedi qui l’articolo sul cambio del logo). L’origine del legame tra le città è l’animale non è solo storica ma fatto anche di miti e leggende. Nella antica epoca del Pleistocene medio, circa 500mila anni fa, in quel territorio così come in altre zone della Sicilia erano presenti esemplari di elefanti nani. Alcuni resti sono stati ritrovati anche nelle grotte dell’Etna.
Secondo la leggenda c’erano diversi animali in zona. Sarebbe stato proprio un elefante ad allontanare quelli più pericolosi e a consentire alla città di sorgere. È per tale motivo durante il periodo arabo, come riporta il geografo Al Idrisi, quando la città era chiamata Balad-al-fil, ossia città dell’elefante, si credeva che l’animale fosse detentore di poteri magici e in grado di proteggere gli abitanti.
Il legame viene dunque da lontano e il popolo preferì l’elefante a San Giorgio quando già nel 1239 divenne simbolo ufficiale. Quando i catanesi tramite una rivolta ottennero da Federico II di diventare città demaniale, non ebbero dubbi su quale dovesse essere il proprio emblema.
Inoltre l’elefante, per la sua stazza, è anche rappresentazione di forza, potenza e resistenza: elementi che nel corso dei secoli sono serviti tanto ai catanesi che si sono rialzati da terremoti ed eruzioni laviche dell’Etna.
Ma perché i catanesi veraci dicono U Liotru? Questa non è la semplice traduzione di “elefante” in siciliano ma nasce da una storpiatura che è sempre legata alla presunta magia dell’elefante. Liotru sarebbe Eliodoro, una mago vissuto in città nell’era bizantina. Riuscì a diventare vescovo scontrandosi con quello della città, Leone II il taumaturgo. Nel frattempo conobbe uno stregone ebreo e fu allontanato dalla città. Proprio con la stregoneria, praticata attraverso pietre, avrebbe costruito la statua oggi posta in piazza con la lava dell’Etna.
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