La Sicilia è la regione italiana dalla storia più affascinante, con radici che affondano lontano nel tempo, fino alla dominazione greca e oltre.
La Sicilia è l’isola più grande d’Italia e del Mar Mediterraneo, la cui storia ha radici antichissime e impregnate di mito e leggenda. La sua cultura ha subito le influenze di numerosi popoli ed etnie: da quella greca, che ha avuto Siracusa come centro urbano principale, a quella islamica, iniziata in seguito allo sbarco degli Arabi sull’isola nell’827. Per poi passare a quella normanna, a partire dal 1061. A queste influenze bisogna poi aggiungere quelle dei popoli preistorici.
Per queste ragioni storiche e per via della sua posizione geografica (isolata ma allo stesso tempo alla portata di tutti), la Sicilia può essere considerata un piccolo mondo a sé. Ricostruirne la storia, dunque, è complesso e necessita di alcune specifiche. Bisogna infatti chiedersi di quale Sicilia si voglia parlare: della regione geografica o di quella politica?
La Sicilia come entità politica regionale nasce addirittura prima della Repubblica Italiana, per la precisione il 15 maggio 1946. All’epoca, infatti, fu un decreto regio a istituire il territorio come entità regionale, giunto in seguito a decenni di movimenti indipendentisti spontanei che avevano attraversato l’800, la Prima Guerra Mondiale, il Fascismo e poi la Seconda Guerra Mondiale.
Durante i conflitti e nel periodo del totalitarismo fascista, tuttavia, i movimenti indipendentisti si erano sopiti, ma erano poi rinati più vivi che mai al termine del secondo conflitto mondiale. Per questo la Sicilia divenne la prima regione italiana a ottenere uno statuto speciale, approvato su basi paritetiche tra Italia e Sicilia.
Ad oggi in Sicilia si conserva un forte senso di appartenenza e nel mondo la regione è conosciuta non solo per le numerose attrattive storiche e naturalistiche, ma anche per la sua cultura. Una buona parte della letteratura e dell’arte sono opera di noti autori siciliani, prendiamo ad esempio Luigi Pirandello, Giovanni Verga, Salvatore Quasimodo; oppure, tra i più contemporanei, Andrea Camilleri.
Nel mondo della musica contemporanea possiamo annoverare Colapesce e Dimartino, cantautori fortemente radicati alla propria terra che non hanno mai smesso di prendere ispirazione dal proprio luogo di provenienza. Il nome d’arte stesso di Colapesce si ispira a una leggenda locale: quella del mezzo uomo e mezzo pesce Cola.
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