Assegno Unico di dicembre: le date dei pagamenti in base a quando è stata presentata la domanda e altre condizioni
I pagamenti dell’Assegno Unico e Universale per i figli a carico non avvengono tutti allo stesso giorno. Si effettuano sempre da metà mese in poi ma a seconda delle diversi situazioni: quando è avvenuta la domanda e se ci sono state o meno variazioni sull’importo da erogare. Da quando c’è stato un accordo con la Banca d’Italia, l’Inps può far sapere quali sono le date di erogazione del servizio.
Per quanto riguarda l’ultimo assegno del 2023, il pagamento sarà distribuito in tre giorni, tra il 18, 19 e 20 dicembre per i nuclei che non hanno avuto modifiche all’importo. Gli assegni che invece hanno subito modifiche rispetto al mese precedente (cambiamenti legati ad esempio alla variazione del nucleo familiare come una nuova gravidanza dal settimo mese in poi) verranno erogati negli ultimi giorni dell’anno, dal 20 al 31 dicembre. Un’altra categoria di aventi diritto è chi ha fatto richiesta per la prima volta: in questo caso l’Inps pagherà alla fine del mese successivo a quello di presentazione della domanda.
Ricordiamo come funziona l’Assegno Unico. Possono presentare domanda i genitori che hanno figli a carico dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età, differenti importi se il figlio è minorenne o maggiorenne, lavora o studio. Non ci sono limiti d’età per i figli con disabilità).
C’è anche un aumento per l’Assegno Unico già da giugno 2023. È una maggiorazione che espetta ai nuclei con entrambi i genitori dipendenti che varia in base all’Isee). Come stabilito dal DL 48 del 4 maggio 2023, i requisiti sono stati allargati; l’aumento ora spetta anche ai nuclei con genitori rimasti vedovi.
Scendendo nel dettaglio delle maggiorazioni, l’Assegno Unico per i figli a carico viene maggiorato per un periodo di 5 anni se uno dei due genitori sia deceduto nell’anno di competenza, cioè quando viene riconosciuto il sussidio. L’aumento avviene in automatico nel caso di unico genitore lavoratore al momento della domanda e nel limite di godimento dell’Assegno.
Infine ricordiamo che l’Inps ha fatto sapere che per i percettori del Reddito di Cittadinanza di continuare a ricevere l’Assegno Unico anche dopo la sospensione della misura, fino a febbraio 2024, sulla stessa carta Rdc. In questo modo il cittadino ha modo di comunicare le modalità di pagamento dell’Assegno.
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