Si avvicina la scadenza Imu di dicembre, oltre alle esenzioni ci sono anche gli sconti che sono oltre il 60%: chi ne ha diritto
Il 16 dicembre scade la seconda rata Imu 2023. Essendo però quel giorno di sabato, il termine ultimo slitta a lunedì 18. Vediamo in particolare quando scatta il saldo dell’imposta sul possesso della casa diversa da quella principale. Il pagamento si effettua utilizzando le aliquote dei nuovi regolamenti e delibere pubblicati dal Dipartimento delle Finanze. L’emergenza pandemica del Covid ha portato a delle modifiche importanti e diverse categorie hanno avuto delle esenzioni per compensare le restrizioni. Quest’anno, però, tornano a pagare regolarmente.
Imu dicembre 2023: esoneri e sconti
Restano in vigore gli esoneri sulla seconda casa se l’immobile di famiglia è la residenza anagrafica o la dimora abituale di uno dei due coniugi. Per fare un esempio, la separazione di fatto, anche per motivi di lavoro, (ovviamente comprovata), dà diritto all’esenzione Imu per l’abitazione principale ma la nuova definizione scinde il concetto di “abitazione principale” da quello di residenza anagrafica.
Nel 2023 c’è l’esenzione per i fabbricati rurali concessi in comodato a un imprenditore agricolo e per immobili che rientrano nella categoria catastale D3 come cinema, teatri, sale da concerto e discoteche dove il proprietario è anche gestore dell’attività.
Esenzione anche per gli immobili realizzati da un’impresa di costruzione e destinati alla vendita. Per godere di questo status, però, non devono essere affittati, come prevede la legge 160/20219, ossia la Legge di Bilancio 2020.
Rientrano nello stesso beneficio i terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti e dagli Imprenditori Agricoli Professionali (Iap) e i proprietari di immobili non prima casa che possono dimostrare l’inagibilità oppure, in secondo ordine, che procedono con l’accatastamento come unità collabente. Per non pagare a vuoto l’imposta, è consentito procedere con la demolizione dell’immobile inabitabile o con la sua cessione.
Non solo esenzioni ma anche sconti e sono previsti per i pensionati esteri titolari di pensione maturata in regime di convenzione con l’Italia. In pratica, se sono proprietari di una casa nel nostro Paese, non affittata e non in comodato d’uso, pagano il 37,5% del dovuto: un’esenzione dunque del 62,5%.
Infine il pagamento è del 50% per gli immobili concessi in comodato d’uso ai parenti di primo grado, quindi genitori e figli, utilizzato come abitazione principale ma ci sono dei requisiti da rispettare: il comodante non deve avere più di un immobile nello stesso territorio comunale Comune, l’immobile in comodato non deve essere di lusso e il contratto deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate.