Rapina alla Banca Credem: arrestato 55enne. Alle ore 10:00 circa di ieri, danno alla Banca Credem di Piazza Cairoli, ad opera di un individuo, a volto scoperto ed armato di coltello intento in una rapina.
Immediatamente sono giunti sul posto equipaggi della Squadra Volanti dell’U.P.G.S.P., che hanno fatto irruzione all’interno dell’istituto di credito, arrestando il malvivente, dopo averlo disarmato.
Si tratta di un uomo di Palermo di 55 anni con a suo carico numerosi precedenti.
Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che l’uomo, dopo essersi introdotto nella banca, ha minacciato con un coltello uno dei cassieri per farsi consegnare il denaro. Gli altri impiegati presenti, sono riusciti a far scattare l’allarme antirapina, permettendo ai poliziotti di bloccare l’uomo ancora all’interno della filiale.
Il cinquantacinquenne è stato pertanto arrestato e su, disposizione dell’Autorità Giudiziaria, associato presso la casa circondariale di Messina Gazzi.
Sequestrato il coltello utilizzato dall’uomo.
ALTRE RAPINE…
Lavoro non pagato: due 23enni si vendicano rapinando altri due giovani. I carabinieri di Catania hanno svolto delle indagini su una rapina aggravata ai danni di due catanesi 23enni.
ue giovani, il 6 marzo dello scorso anno, avevano riferito all’operatore del 112 di essere stati rapinati da quattro individui a bordo di due motociclette che, affiancata la loro autovettura in una via secondaria di Gravina di Catania, li avrebbero costretti a fermarsi.
Nel corso dell’azione i due giovani erano stati rapinati della somma di 2000 euro e anche di un telefono cellulare e di alcuni monili d’oro.
Il minuzioso riscontro delle dichiarazioni delle vittime e l’analisi della messaggistica dei telefoni cellulari, ha consentito ai carabinieri di appurare che la rapina era da ricondursi ad una sorta di “recupero crediti” correlato ad una prestazione lavorativa.
Le due vittime avrebbero infatti procacciato la manodopera e fornito l’incarico lavorativo ai due malviventi consistente nello sgombero di un’immobile.
Il lavoro così svolto non sarebbe però stato retribuito nell’immediatezza generando malumore negli arrestati che avrebbero così conseguentemente agito nei loro confronti ritenendoli direttamente responsabili.
I due uomini si trovano specificatamente nel carcere di Noto e Ragusa.