Report Everli sulla spesa online in Italia, Messina è la più “salutista”

Everli, il marketplace della spesa online, ha analizzato i propri dati. Così da fornire delle interessanti informazioni sulle tendenze che hanno caratterizzato la spesa online in tutta la penisola italiana negli ultimi 12 mesi. Focus, del terzo Report Annuale Everli, la città di Messina.

Messina è la città più salutista d’Italia

Considerata la città più “salutista”, Messina è la provincia italiana in cui si sono registrati i maggiori volumi di acquisti nella categoria frutta e verdura (18%)

I dati

Dall’analisi emerge un’altra evidenza interessante: Messina è poco golosa di dolci. Infatti, la provincia siciliana non rientra nella top 30 della classifica nazionale che riguarda gli acquisti online di questa categoria. 

Inoltre, guardando ai singoli prodotti, il carrello 2021 della località siciliana rispecchia i dati di categoria. Nella top 10 dei prodotti più acquistati ben 3 appartengono alla categoria frutta e verdura: fagiolini (2°), zucchine (6°) e fagioli piattoni (7°). In classifica compaiono inoltre altri tre elementi particolarmente salutari. I crostini integrali, fiocchi d’avena e formaggio primo sale, rispettivamente in 8°, 9° e 10° posizione.

Top 10 prodotti più acquistati a Messina nel 2021
Prosciutto cotto6. Zucchine
Fagiolini7. Fagioli piattoni
Latte8. Crostini integrali
Dessert proteico9. Fiocchi d’avena
Mortadella10. Primo sale

2021, i trend della spesa online in Italia

In base al report di Everli relativo al 2021, la classifica delle 10 categorie di prodotto più acquistate dai consumatori del Bel Paese è parecchio cambiata rispetto allo scorso anno. Con una crescente tendenza a comprare prodotti salutari. Nello specifico, si conferma capolista di questo speciale ranking la categoria “verdura”, subito seguita da “frutta” (2° posto). Spodestando, così, la categoria merendine. Che nel 2021 si ritrovano solo al settimo posto. Questa tendenza “healthy” si conferma anche guardando al resto della classifica, che vede quest’anno posizioni più alte occupate da categorie quali pasta di semola corta (3°), insalate pulite e lavate (6°), pane (9°) e agrumi (10°) .

Registrata l’uscita dalla top 10 di categorie particolarmente apprezzate nel 2020, come formaggi e salumi, latte e burro, gelati e scatolame. Così come le farine e i preparati per pane e pizza fatti in casa (che nel 2020, complice il lockdown, avevano raggiunto uno stellare +5.046% rispetto al 2019).

Top 10 categorie di prodotto più acquistate in Italia nel 2021
Verdura6. Insalate pulite e lavate
Frutta7. Merendine
Pasta di semola corta8. Pomodori
Acqua naturale9. Pane a fette
Uova10. Agrumi

Il carrello online degli italiani nel 2021

Negli scorsi 12 mesi, complici limitazioni meno severe rispetto ai lockdown del 2020, il dato relativo alla spesa totale effettuata online in Italia è leggermente sceso (-4%), mentre il numero complessivo di ordini è salito (+6%), benché con un valore medio del carrello inferiore (-9,8%): segno che i consumatori dello Stivale nel 2021 hanno integrato la spesa effettuata online nella loro quotidianità, gestendo un numero maggiore di spese, ma un po’ più “piccole”.

La zona d’Italia che ha visto maggiormente l’affermarsi della spesa online nelle proprie abitudini è stato il Nord-Est (Friuli-Venezia-Giulia e Veneto): infatti, Venezia (+17,5%), Udine (+17%) e Trieste (+15%) sono le tre città dove si è registrata la crescita maggiore anno su anno.


Per quanto riguarda l’organizzazione della spesa, le abitudini degli italiani sono parzialmente cambiate rispetto all’anno precedente: infatti, se nel 2020 era il lunedì il giorno preferito per ordinare la spesa online, nel 2021 è il venerdì la giornata abitualmente deputata a questa attività. La domenica, invece, anche nel 2021 rimane il giorno in cui si registrano meno ordini sulla piattaforma. Sul fronte orari, il mattino si conferma il momento più gettonato per ordinare la spesa online, soprattutto tra le 10 e le 11. Infine, l’app per la spesa è di gran lunga preferita dagli abitanti del Bel Paese rispetto alla versione web (68% vs 31%), con una crescita di ben 7 punti percentuali rispetto al 2020

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