Che lo smontaggio della ruota panoramica a Piazzale Sanzio avesse suscitato delusione non è una novità. Così come non è una novità l’aver perso una buona chance per rivalutare il territorio etneo a livello turistico. Eppure il flop della ruota panoramica a Catania risuona fra le strade del capoluogo e lascia spunti di riflessioni non di poco conto.
A contribuire alla disfatta dell’attrazione turistica molti fattori, primo fra tutti l’ubicazione forse non adatta a valorizzare le potenzialità della ruota panoramica in una città come Catania. In secondo luogo anche i prezzi poco convincenti per la qualità del servizio offerto: 9 euro per adulti e 5 euro per i bambini. Un listino non all’altezza se si considera che la ruota panoramica, di panoramico, offre poco e niente.
Sull’argomento meritano attenzione le parole di Angela Cerri, presidente del Comitato Vulcania. Nello specifico la presidente evidenzia l’esito rovinoso della ruota panoramica a discapito delle iniziali aspettative. Angela Cerri dichiara: “A Catania è stata una nuovissima e fallimentare attrazione turistica della Sicilia. Una ruota panoramica alta 50 metri ed ubicata nel quartiere Borgo-Sanzio, precisamente nel Viale Sanzio. Una Location non adeguata ed appropriata. Il comitato non è mai stato contrario all’iniziativa anzi ben vengano questi eventi ma in questo caso bisognava trovare la giusta collocazione in un’area territoriale adeguata al contesto“.
Inoltre Angela Cerri sottolinea la discrepanza fra la scelta di Piazzale Sanzio come luogo per costruire la ruota e il disaccordo dei cittadini etnei. La presidente del Comitato Vulcania sottolinea: “Non dimentichiamo le varie proteste dei cittadini contro l’installazione sul luogo non idoneo ad accogliere per motivi di sicurezza e i vari molteplici problemi di parcheggi, viabilità e vivibilità. I cittadini non hanno mai condiviso la scelta folle e scellerata della location cambiata nel giro di pochi giorni. Il sito da scegliere doveva essere diverso, per le sue sproporzionate dimensioni e l’eccessiva invadenza nel piazzale, l’estraneità delle forme e delle funzioni rispetto al contesto costituiva un fattore di incompatibilità”.
Infine Angela Cerri avanza la sua ipotesi sulle cause che hanno portato allo smontaggio anticipato della ruota. Angela Cerri conclude: “Il motivo di questo smontaggio anticipato? Pare che l’affluenza di pubblico non è sembrata essere stata certo massiccia ma tutto il contrario. Il tentativo della ditta era quello di restare fino a novembre con eventuale proroga. Ma, a quanto pare, il sito scelto è stato un vero fallimento”.
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