S.Egidio porta un sorriso a San Berillo

In preparazione del Natale, la Comunità di S.Egidio ha trascorso il pomeriggio di oggi in quartiere. San Berillo in festa: tutti aspettavano le colorate buste contenenti coperte, pacchi di pasta, confezioni di latte. Per i più piccoli, zainetti e giocattoli.

Da molti anni, infatti, la Comunità di S. Egidio mostra un profondo interesse verso la dimensione del “quartiere” verso le sue storie e le sue peculiarità . Allo stesso modo, ogni anno, durante il periodo di Natale, dedica un importante momento di condivisione e per scambiare quattro chiacchiere con chi, a San Berillo, ci vive.

“Sant’Egidio vive il Natale con i poveri, i dimenticati e oggi, come ogni anno, siamo andati a portare i regali a San berillo: rione storico di Catania” dice Marina Papa, volontaria. Racconta, poi, del profondo legame instaurato negli anni all’interno di questa realtà e della sincera amicizia con coloro che la abitano: non solo catanesi ma anche senegalesi, domenicani, gambiani. ” Qui è insediata una grande comunità senegalese” continua. “Il quartiere è situato all’interno della città e deve essere incluso socialmente. Viene etichettato, spesso, in modo negativo. Per noi, San Berillo, è costituito semplicemente da persone, da esseri umani, che come tali, devono essere rispettati”

La ONLUS:

La Comunità di Sant’Egidio è un’associazione a scopo benevolo. Si occupa da anni dei più fragili e deboli. Attenta a tematiche d’integrazione, pace e solidarietà. “Faccio parte di Sant’Egidio da 6 anni” ricorda Mohammed Kabba, giunto sulle nostre coste dalla Sierra Leone, oggi volontario. “La comunità prevede tanti servizi: è attivo un ufficio legale per i migranti. All’interno del quale, sono presenti degli avvocati che li accompagnano nell’inserimento nel mondo del lavoro e, inoltre, offrono sostegno a coloro che non sono in possesso del permesso di soggiorno. Io sono un mediatore culturale”. Racconta, poi, del servizio rivolto agli anziani e a quello dedicato ai senza fissa dimora: “I giovani di Sant’Egidio, come me, portano la cena a chi vive in strada ogni mercoledì sera”. Fa, in ultimo, rifermento al servizio dei “pacchi spesa” per i più bisognosi.

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