La Prefettura di Catania qualche istante fa ha inviato al Comune etneo il ritorno in vita delle sospensione dalla carica di sindaco di Salvo Pogliese.
Provvedimento eseguito in applicazione della Legge Severino.
Il Tribunale di Palermo ha condannato Pogliese il 23 luglio 2020 per peculato a 4 anni e 3 mesi di reclusione.
Condanna arrivata nell’ambito del processo sui rimborsi all’Ars come vicepresidente del gruppo del Pdl.
Sospeso dalla Prefettura l’indomani della sentenza, ma era tornato in carica il 5 dicembre del 2020 dopo un ricorso dei suoi legali al Tribunale civile.
La nuova decisione arriva dopo un intervento della Corte Costituzionale.
Pogliese: “Decisione del tutto inaspettata”
Il sindaco di Catania ha commentato il provvedimento con un post sul proprio profilo Facebook.
«In maniera del tutto inaspettata mi ritrovo a commentare l’ennesimo atto che riporta indietro le lancette della mia esperienza da Sindaco. Oggi pomeriggio ho ricevuto dal Prefetto una nota, in assenza di una ordinanza da parte del Tribunale, che mi comunica la sospensione dalla carica di Sindaco. il tutto con una interpretazione della normativa, a giudizio di illustri giuristi, errata, in contrasto con la stessa ultima sentenza della Corte Costituzionale nei miei confronti, che ha sancito la “natura giuridica cautelare e non sanzionatoria della sospensione”.
“La stessa legge Severino sarà sottoposta a referendum in primavera e ci sono numerosi disegni di legge per modificarla, dopo l’analoga vicenda che ha coinvolto per ultimo il sindaco del Pd di Reggio Calabria. Ho lasciato un comodo seggio a Bruxelles e l’immunità parlamentare che mi avrebbe tutelato dall’applicazione della Severino, per servire la mia Città. Astenendomi per sensibilità istituzionale dallo svolgimento delle funzioni di Sindaco, aspetterò i chiarimenti del caso prima di fare tutte le opportune valutazioni e assumere scelte consequenziali”.