La notizia si era già diffusa ufficiosamente nel primo pomeriggio.
Adesso è arrivata la conferma ufficiale da parte della Regione: le scuole siciliane riapriranno da giovedì 13 gennaio.
Domani gli studenti siciliani torneranno quindi in classe in presenza.
Così è stato deciso dal governo Musumeci.
Su indicazione della task-force regionale, riunitasi questa mattina in video-conferenza con l’assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale.
Dunque, nessun ulteriore rinvio: le scuole di ogni ordine e grado ripartiranno domani in Sicilia.
Per gli alunni siciliani è ora di tornare tra i banchi.
Nonostante le rimostranze dei sindaci dei comuni siciliani.
I quali, fino all’ultimo, hanno cercato di far slittare ancor di qualche giorno la riapertura.
“Dopo un breve rinvio, ampiamente motivato da ragioni di opportunità organizzativa e sanitaria, da domani gli studenti siciliani rientreranno in classe”.
“Nessuno nasconde le difficoltà operative alle quali, così come nel resto d’Italia, si potrà andare incontro anche in Sicilia, in relazione all’andamento della pandemia e alla estrema diffusività del virus che, per fortuna, si manifesta prevalentemente in forme cliniche blande o del tutto asintomatiche” dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
“Anche su richiesta dell’Anci – sottolinea l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla – che, insieme alle rappresentanze del mondo della scuola, ringraziamo per la fattiva collaborazione, l’assessorato regionale alla Salute rafforzerà ulteriormente le operazioni di campionamento e vaccinazione della popolazione scolastica, anche di quella nella fascia 5-11 anni che, ad oggi, rimane la più scoperta in termini di immunizzazione“.
“Al contempo, in un equilibrato e previsto dosaggio di responsabilità e di pesatura delle oggettive criticità epidemiologiche, sarà possibile adottare la Dad in coincidenza con situazioni di straordinaria elevazione del rischio infettivo, sempre sulla base della conoscenza dei dati sanitari. Il rientro in presenza garantisce la riaggregazione virtuosa delle comunità scolastiche ma è nostro dovere mantenere alta l’attenzione verso l’andamento della situazione pandemica che, comunque, non trova, all’interno delle scuole, il suo maggiore punto di alimentazione, visto il rispetto delle misure di sicurezza e protezione previste, per le istituzioni educative, dalle norme nazionali e regionali».
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