Le tasse sugli immobili restano spesso un’incognita, special modo per tutti coloro che possiedono la seconda casa: ad esempio, qualora quest’ultima fosse inabitata o inagibile, è obbligatorio pagare la Tari?
Lo Stato italiano fa pagare le tasse sugli immobili. Ma se quelle sulla prima casa sono più note, quelle riguardanti la seconda costituiscono spesso fonte di dubbi e perplessità: è il caso, ad esempio, della Tari. Molti proprietari di immobili non adibiti a prima abitazione si chiedono se sia necessario pagarla. Capiamo meglio la situazione.
Una delle tasse principali legate agli immobili è la Tari, ossia la tassa sui rifiuti. E’ un contributo gestito dal singolo Comune, destinato a finanziare il servizio di raccolta dell’immondizia e il suo smaltimento. Devono adempiere a quest’obbligo tutti coloro che possiedono o detengono dei locali o delle aree di possibile produzione di rifiuto. Proprio in virtù del fatto che la tassa è legata ad un’area che produce rifiuti, chi possiede un appartamento non utilizzato o inagibile, dunque ben lontano dal produrre rifiuti, si domanda se deve obbligatoriamente pagarla.
La Corte di Cassazione ha emesso un ordinamento che regola le tasse sugli immobili. A proposito della Tari, ha stabilito che l’obbligo di pagare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti prescinde dal fatto che il locale sia abitato o meno. Quel che stabilisce la normativa prevede il pagamento della Tari su un alloggio anche privo di arredi e non abitato, se allacciato a servizi pubblici quali acqua, gas ed energia elettrica. Nel caso di una seconda abitazione presso la quale non si ha la residenza, il proprietario può richiedere una riduzione dell’imposta presso il Comune. Si tratta di casi in cui l’abitazione viene tenuta a disposizione per usi stagionali, discontinui o limitati nel tempo.
La Legge cambia in caso di immobile inagibile, provato dal certificato rilasciato dal Comune nel quale viene dichiarato il rispetto di requisiti che rendono un’area o un locale insalubri. Questa condizione esclude a prescindere la possibilità che l’immobile possa venire abitato e quindi che possa produrre dei rifiuti. Il proprietario dello stabile ha l’obbligo di comunicare al Comune tale condizione o non potrà avere l’esenzione dal pagamento della tassa. Dovrà presentare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà indicando i dati catastali per fabbricato e la perizia tecnica che ne provi l’inagibilità.
Altra condizione che elimina l’obbligo di pagamento della Tari è l’assenza delle utenze e dell’arredo (servizi sanitari, letto, sedie ecc). L’appartamento deve essere inadeguato ad ospitare qualcuno.
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