Sicilia con oltre 798 mila iscrizioni e’ la regione con la comunita’ piu’ numerosa di residenti all’estero. La seguono, a distanza, la Lombardia (+561 mila), la Campania (quasi 531 mila), il Lazio (quasi 489 mila), il Veneto (+479 mila) e la Calabria (+430 mila).
Considerando i diversi mesi di lockdown vissuti a livello nazionale, europeo e internazionale, per molti e’ stato praticamente impossibile spostarsi e questo ha inciso fortemente sui dati relativi all’andamento migratorio italiano, sia interno che verso l’estero. Questo emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato a Roma.
Nel generale calo delle partenze (-16,3% rispetto all’anno precedente), le diminuzioni maggiori si ri-scontrano per gli anziani (-27,8% nella classe di eta’ 65-74 anni e -24,7% in quella 75-84 anni) e per i minori al di sotto dei 10 anni (-20,3%).
Crescono invece i giovani tra i 18 e i 34 anni (42,8%).
Nel loro complesso, le de-stinazioni scelte nell’ultimo anno sono state 180 e, tra le prime dieci, ben sette sono nazioni europee. Tuttavia, l’unica nazione con saldo positivo, rispetto all’anno precedente, è il Regno Unito: +8.358 iscrizioni in più’ rispetto al 2020, +25,1% di variazione dal 2020 che diventa un aumento, in un anno, del 33,5%.
NEL RESTO D’ITALIA
Delle oltre 33 mila iscrizioni nel Regno Unito, il 45,8% riguarda italiani tra i 18 e i 34 anni, il 24,5% interessa i minori e il 22,0% sono giovani-adulti tra i 35 e i 44 anni.
Si conta una presenza tipica nel Regno Unito subito dopo la Brexit.
Da qui la spiegazione dell’incremento registrato anche nell’ultimo anno nonostante la pandemia – attraverso la procedura di richiesta del settled status, un permesso di soggiorno a tempo indeterminato per chi può’ comprovare una residenza continuativa su territorio inglese da cinque o più anni