Sigonella, l’importante base NATO che tiene in ansia i siciliani

La guerra in Ucraina, purtroppo, continua.

Centinaia di persone innocenti stanno cadendo giorno dopo giorno, vittime delle bombe lanciate dall’esercito russo.

In queste settimane di ansia e paura, al centro del dibattito sono tornate le strutture della NATO e degli Stati Uniti presenti sul territorio italiano.

Le basi sono in tutto 120, a cui occorre aggiungere anche una ventina di strutture segrete americane, non riconosciute ufficialmente per motivi di sicurezza.

La NATO, a parte Valle d’Aosta, Molise e Umbria, è presente in tutte le regioni della penisola tricolore.

Tra quelle più importanti, senza dubbio, c’è quella di Sigonella, in Sicilia.

Quest’ultima già nel 1985, fu teatro di una grave situazione di stallo tra le forze dell’Ordine italiane e militari americani, originatasi in merito alla gestione delle milizie palestinesi atterrate lì dopo il dirottamento della nave Achille Lauro.

Sigonella, tuttavia, riveste un importante ruolo strategico sul panorama internazionale.

Al suo interno ospita, infatti, la Naval Air Station dell’aviazione militare statunitense ed è utilizzata dalla NATO.

Sempre lì, a partire dal 2017, si trova anche l’Alliance Ground Surveillance.

Ossia il programma che, grazie a un innovativo sistema di radar e droni, fornisce in tempo reale migliaia di dati ai membri dell’Alleanza Atlantica.

L’AGS è uno strumento fondamentale per fornire protezione alle truppe, mantenere il controllo aereo delle frontiere e garantire la sicurezza in mare.

Proprio da Sigonella, dunque, decollano i droni Global Hawk che stanno sorvolando i confini dell’Ucraina per controllare secondo dopo secondo lo spostamento delle truppe russe.

Da Sigonella, in caso di aggravamento del conflitto, potrebbero partire anche i droni d’attacco Reaper.

Un’arma con cui, il 30 gennaio 2020 in Iraq venne ucciso il generale iraniano Qasem Soleimani.

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