Secondo un’antica leggenda, sotto la Sicilia ci sarebbe un gigante che sarebbe anche legato all’Etna: vediamo cosa narra il mito.
Quanti di voi conoscono la leggenda del Gigante Encelado? Si tratta di un’antichissima e particolarmente affascinante storia. In Sicilia sono moltissimi i miti, ma questa incuriosisce perché legata all’Etna, il vulcano che domina Catania.
Il protagonista di questa leggenda è, appunto, Encelado, gigante figlio di Gea e Urano e nato in Tracia (regione del Nord-Est della Grecia). Scopriamo cosa narra la leggenda e cosa c’entra il noto vulcano siciliano.
L’origine dell’Etna e la leggenda di Encelado
Tra le tante leggende legate alla Sicilia, come quella del cavallo senza la testa, rientra il mito di Encelado. Si tratta di uno dei Giganti figlio di Gea e Urano. La leggenda narra che avesse delle enormi mani, addirittura grandi quanto delle piazze, la sua barba, invece, era incolta e le sopracciglia folte e grandi come dei cespugli, anche la sua bocca era gigantesca.
Guai a farlo arrabbiare perché il gigante solo aprendo la bocca era in grado di generare scintille di fuoco che gli bruciavano barba e capelli. Questi, però, secondo la leggenda, crescevano nuovamente in men che non si dica. Proprio per la sua possibile reazione, nessuno, compresi i suoi fratelli, osava andargli contro.
Insieme a quest’ultimi, Encelado prese parte alla Gigantomachia, la battaglia tra i Giganti e gli dei dell’Olimpo. L’obiettivo era quello di attaccare l’Olimpo per riuscire a sfidare Zeus e per farlo, il gigante pianificò la costruzione di una torre di montagne in modo da arrivare fino al monte sacro. I fratelli lo aiutarono nell’impresa servendosi dei monti più alti. Questo, però, non bastò ed il gigante infuriandosi decide di prendere pure i monti africani.
L’intervento di Giove
Monte dopo monte era quasi raggiunta la vetta, ma da lontano Giove osservava tutto il loro lavoro e, vedendo che l’Olimpo era ormai vicino, decise di intervenire scatenando la sua ira. Il re di tutti gli dei scagliò delle saette che illuminarono il cielo, i giganti furono colpiti e precipitarono senza neanche rendersene conto al suolo.
I fulmini causarono, dunque, il crollo delle montagne e proprio l’Etna finì sul gigante Encelado che non riuscì più ad uscire da sotto quelle macerie. Secondo la mitologia, dunque, il gigante si trova sotto la Sicilia e le eruzioni sono dovute al suo respiro rabbioso, mentre i terremoti al suo rotolarsi. Proprio per questa ragione, in Grecia, ancora oggi, un terremoto viene poeticamente definito come un “colpo di Encelado”.