A seguito dei gravi fatti accaduti, la notte dello scorso 21 aprile, nella zona del Porto nelle immediate adiacenze di una nota discoteca e durante i quali sono stati esplosi alcuni colpi di arma da fuoco che hanno attinto un giovane agli arti inferiori, il Questore di Catania ha adottato un provvedimento di applicazione dell’art.100 Testo Unico Pubblica Sicurezza nei confronti del titolare del locale. Tale provvedimento comporta la sospensione delle autorizzazioni per la gestione dell’attività della discoteca per la durata di quindici giorni.
Il fatto delittuoso, al centro di serrate indagini in corso da parte della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania, sarebbe scaturito da una lite iniziata all’interno del locale poi degenerata all’esterno della discoteca.
Il locale, in questione, era già stato luogo di un intervento delle Volanti, sempre su segnalazione di un’aggressione, lo scorso 17 aprile. Anche in tale occasione si rese necessario l’intervento di personale sanitario del 118 per soccorrere un giovane che aveva riportato lievi ferite al capo dopo essere stato aggredito, per futili motivi, con calci e pugni.
Tali accadimenti, secondo il provvedimento del Questore, hanno evidenziato un grave pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica. In rapporto allo svolgimento della vita di relazione e che suscitano allarme sociale, atteso, inoltre, che tra i frequentatori del locale, quella notte, sono stati identificati anche alcuni pregiudicati.
Da ciò la necessità di adottare il provvedimento in argomento per porre un freno al grave nocumento per la sicurezza pubblica.
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I Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Dante, unitamente ai colleghi del locale Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Reggimento “Sicilia”, coadiuvati da personale tecnico della E-Distribuzione, hanno svolto specifiche ispezioni nell’area del centro cittadino.
Nel quadro delle attività di controllo disposte dal Comando Generale dell’Arma, volte alla verifica dell’osservanza delle misure di sicurezza negli ambienti lavorativi. E per combattere il fenomeno del “lavoro sommerso”, in particolar modo nei cantieri edili
Le verifiche e le sanzioni
La verifica effettuata in un cantiere di via Gesualdo Clementi ha portato alla denuncia del 41enne amministratore unico di una ditta. Specificatamente, incaricata delle opere di demolizione dell’ex Presidio Ospedaliero “Santa Marta”. Perché avrebbe omesso di garantire la viabilità dei lavoratori e dei mezzi di cantiere in modo indipendente. Nonché per la riscontrata inidoneità del ponteggio, che, amministrativamente, ha comportato una sanzione di oltre 3400 euro.
Analogamente, in un altro cantiere sito in pieno centro cittadino per il recupero delle facciate esterne di uno stabile, denunciato il 58enne catanese amministratore unico della società di costruzioni incaricata dei lavori. Per inidoneità del ponteggio utilizzato con complementare sanzione amministrativa di 1.753 euro.
I militari inoltre, con il supporto di personale tecnico del gestore elettrico, hanno svolto alcune specifiche verifiche ad alcune attività commerciali. Che, sulla scorta dei dati desumibili dai consumi registrati nella centrale, lasciavano supporre un’alterata misurazione della corrente elettrica.
In effetti, i militari hanno proceduto alla denuncia per furto aggravato nei confronti del 54enne titolare di un panificio, sito nei pressi di piazza Risorgimento. Il cui impianto risultava essere stato manomesso ed abusivamente allacciato alla rete pubblica.
L’utilizzo di pattuglie dinamiche, inoltre, ha consentito di effettuare l’identificazione di 30 persone e di procedere al controllo di 27 veicoli. Di cui 7, sottoposti, poi, a sequestro e fermo amministrativo. Elevando altresì sanzioni amministrative per inosservanze del C.d.S. per mancata copertura assicurativa. Ma anche mancata revisione e guida senza patente, per un importo complessivo di oltre 10.000 euro.