Le specie aliene invadono le coste della Sicilia, la Regione è popolata da creature invasive che comportano seri danni al territorio.
La Sicilia è letteralmente invasa da creature aliene, specie non autoctone provenienti da lontano, stanziatesi lungo le coste a causa dei cambiamenti climatici che comportano sconvolgimenti nel mar Mediterraneo, e ovviamente anche per colpa della pesca indiscriminata, che sposta specie da una zona all’altra. Dal granchio blu, che ha invaso l’Italia intera, alla formica di fuoco.
Queste specie aliene, tra l’altro, sono predatori naturali, perciò comportano stravolgimenti nella catena alimentare e trasformano la biodiversità del territorio. Invece, una specie autoctona come i ricci di mare, tipici della Sicilia, rischia l’estinzione nell’isola, tanto che sono entrate in vigore alcune norme per tutelarlo. Si tratta di un grave problema che dovrà essere risolto nei prossimo anni.
Il problema delle specie aliene che minacciano e invadono le coste della Sicilia
Il granchio blu, che ha invaso l’Italia intera dalla scorsa primavera, rappresenta una minaccia per la nostra biodiversità, perché mette in pericolo interi ecosistemi. In Sicilia, ad esempio, la situazione è ancora più drammatica. Nella Laguna dello Stagnone, i pescatori continuano a pescare tonnellate di granchi blu, sembra non finire mai.
Una delle soluzioni per sbarazzarsi dell’invasore, come hanno ricordato diverse volte i telegiornali, oltre alla pesca, è quella di cucinarli. Tuttavia, non è semplice gestire il granchio blu, poiché le sue potenti chele riescono a tagliare le reti da pesca, inoltre si nutrono del pesce pescato. Ogni femmina di granchio blu, inoltre, produce anche due milioni di uova.
La zuppa di granchio blu ormai è molto quotata, è buona e di qualità. La Coldiretti, per contrastare l’invasione, ha ideato alcuni piatti ricchi di nutrienti, in particolare di vitamina B12. Proveniente dalle coste atlantiche degli Stati Uniti, il granchio blu è ormai una realtà europea, con la quale bisogna convivere, adottando tutte le misure del caso.
Il pericolo proveniente da lontano
Purtroppo, i cambiamenti climatici e le temperature sempre più elevate delle acque, stanno comportando numerosi stravolgimenti negli ecosistemi. Secondo un recente studio, il primo approdo mediterraneo del granchio blu è avvenuto in Tunisia, per poi diffondersi nel resto delle coste africane ed europee. L’università di Palermo ha dato vita al progetto “Blue Adapt”.
Si tratta di un progetto per il monitoraggio delle coste più invase dalla specie e sullo studio della vita e la riproduzione di questo animale. Inoltre, i ricercatori hanno richiesto l’intervento di chef per la preparazione di piatti di qualità aventi come base proprio il crostaceo. Il Governo ha stanziato oltre 2,9 milioni di euro per far fronte al problema.
La formica di fuoco è un’altra specie temuta, sempre stanziatasi in Sicilia. Sono stati individuati decine e decine di nidi, e sono i primi avvistamenti in Europa. Anche questa specie si diffonde velocemente, distruggendo colture ed ecosistemi. Le punture di questa formica sono molto dolorose. Anche questa specie è originaria dell’America, questa volta del territori del sud.
Le formiche del fuoco hanno già conquistato mezzo mondo, stanziandosi in Australia, Centro e nord America, Cina, e ora Europa. Si chiama Solenopsis Invicta ed è dotata di un aculeo velenoso, che può anche uccidere i piccoli animali o gli animali più fragili, e inoltre può causare una reazione allergica nelle persone. Purtroppo, anche questa specie è destinata a diffondersi sempre più nelle nostre città.