I Carabinieri della Stazione di Acireale hanno denunciato un 23enne del posto. Gravemente indiziato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel pomeriggio i carabinieri nell’ambito di un mirato servizio di contrasto dell’illegalità diffusa e in modo particolare allo spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio del comune di Acireale, hanno effettuato verifiche a carico di diverse persone in transito nel centro abitato.
L’attenzione dei militari, anche a seguito di una meticolosa attività info investigativa, si è rivolta, tra gli altri, sul 23 enne. Poiché , mentre percorreva a piedi una strada ha assunto un comportamento sospetto e stranamente agitato alla vista degli operanti.
Al giovane, colto con la marijuana nella mano, non è rimasto che consegnare spontaneamente ai carabinieri l’involucro. Contenente 0,45 grammi di marijuana.
La perquisizione, estesa anche all’abitazione del giovane, ha consentito di rinvenire sul tavolo all’ingresso, “apparecchiato per le consegne”, un bilancino di precisione. Ma anche due involucri di carta alluminio contenenti complessivamente 1,10 grammi di marijuana.
A quel punto il giovane ha deciso di consegnare “spontaneamente” ulteriori 5 dosi già pronte per complessivi 2,4 grammi di marijuana e 1,30 grammi di cocaina.
Nella nottata, personale dell’U.P.G.S.P. ha arrestato un uomo. Responsabile del reato di estorsione con il metodo del cosiddetto “cavallo di ritorno”.
Nello specifico: intorno alla mezzanotte, inviata una volante nelle vicinanze di piazza Mazzini. Qui, su linea 112, segnalata un estorsione in atto. Commessa da un uomo del quale venivano fornite una dettagliata descrizione e la direzione di fuga.
Dopo una breve ricerca l’uomo, un pregiudicato 28enne catanese, fermato in via Garibaldi e, a seguito di perquisizione personale, trovato in possesso di 70 euro in contanti e di un cellulare.
Accertamenti esperiti nell’immediatezza dei fatti permettevano di ricostruire interamente la vicenda: in sede di denuncia, infatti, la vittima ha dichiarato di aver subito, giorni addietro, il furto del cellulare e che l’ arrestato si era presentato a casa sua, pretendendo il pagamento della somma di 400 euro in cambio della restituzione del telefono. Minacciando, poi, ritorsioni qualora la vittima non avesse accettato.
Impaurito, il denunciante ha accettato di consegnare la somma di 200 euro. Concordando con l’estortore un luogo d’incontro per la restituzione del telefono.
All’appuntamento, però, il pregiudicato non ha restituito il bene. Ma ha preteso il pagamento di ulteriori 70 euro, minacciando nuovamente la vittima che, impaurita si vedeva costretta a pagare la suddetta somma. Ha poi contattato il 112 denunciando i fatti.
La visione delle immagini estrapolate da alcuni sistemi di videosorveglianza ha permesso di confermare interamente la versione fornita dal denunciante.
Alla luce delle risultanze investigative, l’uomo tratto in arresto per il reato di estorsione e, esperite le formalità di rito, condotto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.
Inoltre, poiché il cellulare trovato addosso all’estortore risultava a sua volta rubato, l’uomo è stato indagato in stato di libertà anche per il reato di ricettazione.
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