Si torna a parlare del ponte sullo stretto di Messina, ma quale problema comporterebbe una sua costruzione? Vediamo i pro e i contro.
Con l’inizio del nuovo anno si è tornati a parlare della costruzione del famoso ponte sullo stretto di Messina, diventata ormai un’infrastruttura mitologica. Si farà o non si farà? Tanti politici e alcuni architetti sono propensi per la sua realizzazioni, altri invece sono contrari, per via di molteplici problemi sollevati dagli scienziati.
Ormai se ne parla da decenni, probabilmente è il progetto infrastrutturale più discusso nella storia d’Italia, che di certo collegherebbe meglio la Sicilia con il resto dello Stivale. Sicilia e Calabria unite da un ponte autostradale e ferroviario che favorirebbe il trasporto di merci, il commercio, e abbatterebbe i costi degli stessi trasporti, velocizzando le tempistiche.
Ponte sullo stretto di Messina, ancora incertezze riguardo la sua costruzione: ma qual è’ il problema
Dalla costruzione del ponte ne agevolerebbero tutti i cittadini, aziende nazionali e locali comprese. Tuttavia, la realizzazione non è semplice. Non si tratta di burocrazia all’italiana, quindi lenta e infinita, e non si tratta di dibattiti politici. Come affermano gli scienziati, i problemi maggiori sono di natura territoriale, a causa di un ambiente, quello italiano, giovane e in continuo assestamento.
Per farla breve, l’Italia è un paese fortemente a rischio sismico, perciò costruire un ponte, in una zona così delicata, comporterebbe dei rischi che potrebbero rivelarsi devastanti. Senza contare il pericolo della malavita, pronta ad agguantare gli eventuali finanziamenti stanziati, lasciando l’opera in condizioni precarie e inefficienti.
Le stime per la realizzazione del progetto dovrebbero aggirarsi sui 15 miliardi di euro. La stima più recente, effettuata sotto il Governo Meloni, parla di una spesa di 13,5 miliardi di euro, ma si teme che il costo reale lieviterà ancora. I costi di realizzazione includerebbero i costi del materiale da usare, della manodopera e delle attrezzature.
I costi per la realizzazione del ponte: i pro e i contro
Inoltre, ci sarebbero anche i costi della manutenzione ordinaria e straordinaria, come la gestione e la sicurezza del ponte. Questi ultimi avrebbero un valore di circa 3 miliardi di euro all’anno, come evidenziato dal Decreto emanato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 12 maggio 2023.
La costruzione del ponte, però, avrebbe un impatto significativo sull’economia italiana. L’opera consentirebbe di incrementare la ricchezza della nazione, portando il Pil a un aumento dello 0,17%, parliamo di 2,9 miliardi di euro ogni anno.
La lunghezza del ponte sarebbe di 3,660 chilometri, largo 61 metri, con una campata sospesa posta a un’altezza di 3,300 km e due torri alte 400 metri. Le tempistiche dei lavori sono stimate in 6 anni. La costruzione del ponte garantirebbe 10 mila occupazioni nel solo primo anno, fino ad arrivare a circa 100 mila nuovi posti di lavoro in 6 anni.
In totale, sarebbero coinvolte 300 imprese. Ciò migliorerebbe la mobilità tra la Sicilia e la Calabria, facilitando gli scambi commerciali, favorendo lo sviluppo economico, e incrementando il turismo. Inoltre, ridurrebbe il rischio di collisione tra traghetti nello stretto. I contro, però, sono molteplici, a incominciare dai costi elevati della spesa e dall’impatto ambientale, che altererebbe l’ecosistema dello stretto stesso.