Cambiano le regole dal 6 dicembre al 15 gennaio 2022 grazie al decreto, approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri, che rafforza le misure anti Covid con il super green pass. «La scelta del green pass rafforzato – sostiene il presidente di Assoesercenti Unimpresa, Salvo Politino – deve servire a evitare nuove chiusure degli esercizi commerciali».
Finora il green pass si otteneva con vaccinazione, guarigione o tampone negativo. In questa fase di avanzamento dell’epidemia, per il periodo compreso tra il 6 dicembre e il 15 gennaio, fino a nuove disposizioni, il certificato verde si ottiene solo con la vaccinazione o con la guarigione.
Assoesercenti Unimpresa, durante un incontro in Prefettura a Catania, ha sottolineato che i pubblici esercizi faranno la propria parte, affinché le restrizioni individuali imposte dal governo, attraverso il super green pass, durino il meno possibile. E nel corso della riunione, per rafforzare ancora di più le misure di sicurezza durante il periodo delle feste natalizie, l’associazione ha chiesto che venga istituito l’uso obbligatorio delle mascherine all’aperto.
«Per raggiungere l’obiettivo – aggiunge Politino – serve il massimo della responsabilità, anche da parte dei gestori dei locali che devono effettuare controlli rigorosi sui certificati di chi vuole consumare al tavolo, all’interno di bar e ristoranti, come peraltro è previsto dalla legge». Assoesercenti – Unimpresa ha distribuito ai propri associati un cartello informativo sulle nuove misure restrittive, in base ai diversi colori delle regioni».
Ci troviamo in una fase in cui tutti devono dare prova di grande responsabilità, seppure ciò comporta fare dei sacrifici.
«Per comprendere quanto sia seria la situazione – conclude Politino – basta guardare ciò che sta avvenendo poco oltre i confini nazionali, in Austria, Germania ed Olanda. Questa ulteriore recrudescenza del virus va contrastata ad ogni livello, perché oltre alla tutela della salute, nessun imprenditore può correre il rischio che si riapra la stagione delle misure restrittive nei confronti delle imprese. Dobbiamo puntare ai controlli, anche se questo richiede impegno organizzativo e, talvolta, ci espone ai malumori di una parte della clientela che mal sopporta il fastidio di essere controllata».