Sviluppo turistico del territorio:il presidente di”Wizz Air”ricevuto a Catania

Il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi e l’assessore allo Sport e Politiche Comunitarie Sergio Parisi hanno incontrato a palazzo degli elefanti Robert Carey, il presidente della compagnia aerea ungherese Wizz Air. Compagnia che dal 2010 opera nell’aeroporto di Catania, con numerose rotte per città italiane ed europee.

Il manager dell’azienda di volo, che nell’ottobre 2020 ha aperto una propria base a Catania ed è già il secondo vettore nell’aeroporto Fontanarossa, ha sommariamente illustrato il piano di sviluppo con l’aumento della presenza di aerei Wizz Air nello scalo. Che passeranno in breve tempo da due a sei, con un impatto diretto sul sistema produttivo e l’indotto lavorativo locale.

Il presidente Robert Carey, accompagnato nella visita al Municipio dal responsabile per le relazioni commerciali di Wizz Air Italia Krislen Keri, ha dato la propria disponibilità a sviluppare le relazioni con il governo cittadino e le agenzie di sviluppo locali, anche alla luce dell’attenuazione dei vincoli pandemici e della progressiva ripresa dei flussi turistici e commerciali.

Gli amministratori comunali dal canto loro hanno dato ampia disponibilità alla cooperazione con la compagnia aerea ungherese. Soprattutto in un’ottica di attrattività e sviluppo turistico del territorio, incoraggiando nuove destinazioni e un incremento dei voli. Anche nella prospettiva del progetto di crescita dello scalo e delle sue infrastrutture. 

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“E’ ora che la Regione Siciliana faccia la sua parte assicurando somme sufficienti per il passaggio da casa a casa per chi subisce uno sfratto per morosità incolpevole”.

Chiedono attenzione e risorse per chi non riesce più a pagare gli affitti i rappresentanti di Sunia, Sicet Uniat Unione Inquilini, Cgil, Cisl e Uil.

Si aspettano anche che la Regione solleciti, di concerto con le Prefetture, l’istituzione delle “Commissioni provinciali per la mediazione tra inquilini e proprietari”.

Ma anche uno stanziamento annuale di almeno il 2% dei rispettivi bilanci finanziaria regionale e nei bilanci degli Enti locali da destinare al disagio abitativo.

Per le sigle provinciali che hanno inscenato la protesta – ma le stesse sigle a livello regionale hanno organizzato anche un’iniziativa regionale a Palermo- si potrebbe trovare una soluzione immediata all’emergenza.

Magari nell’utilizzo del patrimonio immobiliare confiscato alla mafia.

Un altro passaggio necessario sarebbe poi il censimento dei beni immobili dismessi o non utilizzati di proprietà degli Enti pubblici per destinarli alle finalità abitative.

L’attivazione a livello comunale (o sovracomunale) delle Agenzie Sociali per l’Abitare, che fungano da supporto per chi si trova in condizioni di difficoltà abitativa.

E che abbiano una funzione di coordinamento dei programmi e delle risorse del nuovo welfare abitativo.

Per SUNIA SICET UNIAT UNIONE INQUILINI, CGIL CISL UIL sarebbe anche necessario ridisegnare l’impianto normativo dell’edilizia residenziale pubblica e sociale.

Dati drammatici

Identificando nuove risposte ai nuovi bisogni sociali purtroppo sempre più drammatici.

In Sicilia si prevedono dai 15 mila ai 20 mila che subiranno lo sfratto a breve termine per “morosità incolpevole”.

Se a questo aggiungiamo le circa 30 mila famiglie in attesa dell’assegnazione di un alloggio e i 10.000 invisibili, il quadro della sofferenza è completo.

A Catania a fronte di una stima di almeno 4000 sfratti nel corso del 2022 sono più di 10.000 le famiglie in grave sofferenza abitativa.

I sindacati hanno infine ribadito la loro critica sulla scelta del Comune di allontanare gli homeless dai portici di piazza della Repubblica, “senza però garantire loro un posto sicuro e igienico dove ricoverarsi”.

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