Per fortuna nel nostro Paese il fenomeno ha molti precedenti Italia ma c’è un episodio che riguardò la città etnea
8 febbraio 2023, Il Dipartimento della Protezione Civile comunica la revoca l’allerta maremoto per possibili fenomeni sulle coste italiane dopo sisma di magnitudo 7.9 registrato con epicentro tra Turchia e Siria alle ore 02.17. L’allarme ovviamente ebbe ripercussioni sulla circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia, dove era stata sospesa a scopo cautelativo dalle 6.30. Ore di timori ma per fortuna nessuna onda anomala investì l’Italia.
Tsunami in Sicilia, quando è successo
Il nostro Paese è al centro del Mediterraneo, circondato dal mare: è possibile dunque che un giorno possa avvenire un maremoto? Come da anni spiegano gli scienziati del campo, i fenomeni sismici non possono essere previsti e dunque nulla è escluso, anche se la situazione geologica mediterranea è diversa da quella asiatica, dove purtroppo fenomeni del genere sono più frequenti.
Ma la storia racconta che in Sicilia maremoti ci sono stati. Parliamo di secoli fa. Era l’anno 1693 e ci furono due forti scosse: la prima il 9 gennaio e la seconda l’11, anticiparono il terremoto più forte e catastrofico degli ultimi 1000 anni in Italia, riporta il sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
La scossa più forte fu la seconda, alle ore 13:30. Secondo la statistica ufficiale redatta nel maggio 1693 le vittime furono 54mila morti. Lo tsunami colpì il versante Orientale e Sud della Sicilia, da Messina a Marina di Ragusa, un tratto di costa di circa 300km di coste, e non restarono fuori Lipari e Malta.
Augusta, nel Siracusano, fu tra le località maggiormente colpite. Il primo effetto fu il ritiro del mare con pesanti conseguenze per le imbarcazioni che erano ormeggiate, poi l’inondazione che invase la città fino alla chiesa di S. Domenico posta a circa 150m dal mare.
Catania fu lambita dal mare fino alle mura e in alcuni punti l’acqua penetrò oltre, fino a piazza San Filippo. Secondo alcuni fonti storiche come Boccone (1697a), le fattorie furono inondate e a Siracusa il ritiro del mare rese visibile il fondale. Effetti furono osservati anche a Messina, Agnone, Mascali, Taormina (Giardini Naxos), Mazzarelli (che oggi conosciamo come Marina di Ragusa), Lipari e a Malta.